Oggi la presentazione del percorso formativo per 12 giovani
cittadini argentini e brasiliani di origine friulana
Udine, 10 giu - "Lo scopo del corso di perfezionamento
organizzato dall'Università degli studi di Udine e da Ente Friuli
nel Mondo, col sostegno della Regione, è quello di mantenere i
contatti con i discendenti di chi è dovuto emigrare dal Friuli
Venezia Giulia per vari motivi, primo tra tutti quello di
carattere economico: persone che poi si sono costruite una vita e
una famiglia in un altro Paese, spesso dall'altra parte del
mondo. Mantenere quei contatti significa anche creare nuove
opportunità per il presente: il progetto, difatti, consente da
una parte ai giovani oriundi di riscoprire le terre d'origine dei
loro avi, e dall'altra favorisce importanti occasioni di lavoro
che magari, un giorno, potranno permettere a questi ragazzi di
lavorare per il Friuli Venezia Giulia o in Friuli Venezia
Giulia".
Lo ha sottolineato questa mattina l'assessore regionale alle
Autonomie locali Pierpaolo Roberti, intervenuto a Udine, a
Palazzo Florio, negli spazi dell'Università di Udine, alla
presentazione della 15° edizione del corso di perfezionamento
"Valori identitari e imprenditorialità" che vede protagonisti 12
giovani cittadini argentini e brasiliani di origine friulana.
Hanno preso parte all'illustrazione del progetto, tra gli altri,
anche il presidente dell'Accademia della Crusca, Paolo D'Achille
(in videoconferenza), la direttrice del corso di perfezionamento
(organizzato dal Dipartimento di studi umanistici e del
patrimonio culturale), la glottologa Raffaella Bombi, il
presidente dell'Ente Friuli nel Mondo Loris Basso, il rettore
dell'Università di Udine Roberto Pinton e i giovani corsisti.
"Anche questa nuova edizione del percorso di studi, per i giovani
partecipanti rappresenterà un importante momento di crescita e
conoscenza, di scoperta della terra d'origine dei loro antenati:
potranno riconoscersi e rafforzare la loro identità, facendo
proprie le radici familiari, nella lingua, negli usi e costumi,
nelle dinamiche sociali, nell'economia e nel rapporto con il
resto del mondo - ha fatto notare Roberti -. Potranno vivere e
fare esperienze formative che segneranno certamente il loro
percorso, e lo faranno in una regione che oggi è profondamente
cambiata rispetto ai tempi dell'emigrazione dei loro nonni e
bisnonni, costretti allora ad andarsene in cerca di condizioni
migliori".
ARC/PT/ma