L'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente ed energia alla
presentazione del libro "Grotte preistoriche del Friuli Venezia
Giulia"
Trieste, 5 giu - "Grotte preistoriche del Friuli Venezia
Giulia" oltre a essere una pubblicazione di qualità sulle cavità
della nostra regione e sul loro primo utilizzo antropico è un
esempio virtuoso dell'ottima collaborazione esistente in Friuli
Venezia Giulia tra un grande numero di soggetti, tutti innamorati
della propria terra e del suo grembo. Questo progetto è nato e si
è sviluppato infatti grazie alla proficua cooperazione tra
Servizio geologico della Regione, Università degli Studi di
Trieste, i Musei scientifici e archeologici di Trieste e di
Udine, la Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio del
Friuli Venezia Giulia e i gruppi e le associazioni speleologiche
del nostro territorio, che ha portato all'implementazione del
Catasto speleologico regionale con i dati inerenti alle grotte di
interesse archeologico e paleontologico.
È questo, in sintesi, il pensiero espresso dall'assessore
regionale alla Difesa dell'ambiente ed energia alla presentazione
del volume "Grotte preistoriche del Friuli Venezia Giulia",
avvenuta questo pomeriggio nella sede triestina della Camera di
commercio Venezia Giulia.
L'esponente dell'Esecutivo regionale ha rimarcato che nel 2023
sono state accatastate 231 nuove cavità e 755 aggiornamenti di
cavità già conosciute e, in termini di database, sono stati
inseriti 25.177 nuovi dati. A questi numeri vanno aggiunti
ulteriori inserimenti, provenienti da progetti specifici in
essere con l'ateneo triestino, l'Ogs, il Cnr e la Federazione
speleologica regionale. Proprio attraverso l'incontro con la
ricca banca dati del Catasto ragionato informatico delle grotte
archeologiche (Criga) è stato possibile mettere a disposizione un
patrimonio di dati archeologici che fondano le loro radici nel
lavoro di generazioni di appassionati, esploratori e studiosi.
L'assessore ha quindi evidenziato che, attraverso tali studi, è
possibile arricchire la conoscenza della nostra storia attraverso
volumi come quello presentato oggi, che uniscono immagini di
grande impatto e un approccio didascalico e divulgativo a una
ricca e aggiornata bibliografia di riferimento per ogni eventuale
approfondimento. Il progetto propone, inoltre, alcuni itinerari
di facile accesso che guidano il pubblico alla visita delle
cavità da cui provengono manufatti e resti faunistici e dei musei
dove questi materiali sono conservati, invogliando così gli
interessati alla visita dei reperti nelle strutture museali.
ARC/MA/al