Cividale del Friuli, 4 giu - La posa della prima pietra della
Casa e Ospedale di Comunità a Cividale è un gesto simbolico ma
significativo, che indica la strada intrapresa per riorganizzare
la struttura del sistema sanitario regionale. L'Amministrazione
continuerà a essere di supporto in questo percorso che, pur
necessitando di tempo per essere portato a compimento, può
condurre a risultati tangibili nell'adeguamento dei servizi
sanitari all'evoluzione della società in atto.
È la sintesi di quanto condiviso questa mattina dall'assessore
regionale alla Salute in occasione della posa della prima pietra
per la realizzazione della Casa e Ospedale di Comunità e per la
riqualificazione del comprensorio sanitario di Cividale del
Friuli. Lavori finanziati dalla Regione con uno stanziamento di
8,69 milioni di euro che, in aggiunta ai fondi Pnrr, porta a
circa 10 milioni di euro l'investimento complessivo per
l'edificazione del nuovo fabbricato nelle adiacenze dell'attuale
Punto di primo intervento.
Evidenziando le principali criticità che oggi il comparto
sanitario del territorio si ritrova a fronteggiare, tra cui una
diffusa inappropriatezza nelle domande di prestazioni e
l'esigenza di rimodulare determinati percorsi formativi e
universitari, l'assessore ha ricordato come il Friuli Venezia
Giulia impieghi nel settore maggiori risorse rispetto a molte
altre regioni italiane più grandi e popolose. Successivamente,
l'esponente della Giunta regionale ha anche sostenuto come il
potenziamento delle strutture per anziani non autosufficienti sia
un intervento di primaria importanza alla luce del progressivo
invecchiamento della popolazione.
L'edificio in cui sorgeranno la Casa e l'Ospedale di Comunità a
Cividale avrà un'estensione complessiva pari a circa 3.500 mq e
si svilupperà su due piani fuori terra e uno interrato. Al suo
interno troveranno spazio una ventina di posti letto per le
degenze di breve durata e di livello intermedio di intensità di
cura, 8 postazioni di Sportello unico per le attività produttive
e altrettanti di hospice, con una gestione prevalentemente
infermieristica e il coinvolgimento dei medici di medicina
generale. Il termine dei lavori è previsto entro la fine del 2026.
ARC/PAU/gg