Trieste, 3 apr - "Il 2023 si chiude con il miglior tasso di
occupazione di sempre in Friuli Venezia Giulia. Si tratta del
secondo numero di occupati più alto degli ultimi 20 anni.
Presentiamo inoltre ottimi risultati per quanto riguarda la
disoccupazione con il numero più basso di persone senza lavoro
dal 2008 e per gli inattivi che non sono mai stati così pochi
negli ultimi 20 anni. La lievissima contrazione dello 0,1%
dell'occupazione registrata lo scorso anno non scalfisce
minimamente la crescita registrata tra il 2021 e il 2022, periodo
in cui c'è stato un aumento di ben 10.217 occupati".
Lo ha affermato oggi a Trieste il governatore del Friuli Venezia
Giulia Massimiliano Fedriga durante la presentazione dei dati
2023 dell'Osservatorio regionale sul mercato e le politiche del
lavoro.
"Il quasi impercettibile calo degli occupati nel 2023 - in
termini assoluti 601 unità -, frutto di una congiuntura economica
certamente non favorevole che ha portato a una contrazione della
produzione industriale e a una diminuzione dell'export (-9%), è
compensato però dalla crescita considerevole dei dipendenti a
tempo determinato che - ha sottolineato Fedriga - salgono tanto
nel confronto con il 2022 (+ 1%) quanto nel periodo 2021-2022
(+2,8%). Allo stesso tempo diminuiscono sensibilmente (-10,1%) i
contratti a termine".
"All'inizio del mio mandato non avevo ereditato una situazione
così rosea come l'attuale - ha precisato Fedriga -. Continueremo
a lavorare per incentivare assunzioni sempre più stabili, per
costruire un sistema di misure che assicurino a giovani e donne
la possibilità di costruire il proprio futuro, per potenziare le
occasioni di incontro fra domanda e offerta e per garantire
risposte certe al sistema produttivo del nostro territorio che
deve essere pronto a cogliere le importanti opportunità che ha
davanti".
"Un tema da monitorare con attenzione è quello riguardante i
salari che sono ancora troppo bassi. Siamo il Paese che in Europa
è cresciuto meno da questo punto di vista negli ultimi venti anni
- ha ricordato il governatore -. Insieme alle categorie
economiche, le associazioni datoriali, i rappresentanti dei
lavoratori e tutte le istituzioni interessate dobbiamo redigere
un libro bianco sui compensi per migliorare nel tempo questa
situazione".
"Il 2023 presenta dati particolarmente positivi per quanto
concerne l'occupazione femminile e quella a tempo indeterminato -
ha aggiunto l'assessore al Lavoro Alessia Rosolen -. I dipendenti
a tempo indeterminato aumentano infatti tanto nel confronto con
il 2022 (+1%) quanto nel periodo 2021-2022 (+2.8%), viceversa il
lavoro a termine diminuisce sensibilmente (-10.1%)".
"Le politiche attive della Regione hanno contribuito a ottenere
questi risultati - ha sottolineato l'assessore -. Misure per la
formazione e gli incentivi alle aziende per le assunzioni e le
iniziative di welfare territoriale che toccano i temi della
conciliazione e dell'accesso delle donne nel mercato
occupazionale, ma anche interventi per aumentare il tempo
determinato in particolare ai giovani e alle lavoratrici".
Secondo le analisi dell'Osservatorio regionale sul mercato e le
politiche del lavoro sono ancora in calo i disoccupati, in tutto
sono 24.800 (14.8%). Si osserva invece un aumento degli inattivi
fra i 15 e i 64 anni rispetto al 2022 (+0.6%), mentre rispetto il
2021 sono diminuiti (-2.6%).
Il tasso di occupazione è pari al 68.7 (+0.2% rispetto al 2022),
fra i più alti fra le regioni italiane. Al tempo stesso quello di
disoccupazione è ad un livello piuttosto basso: 4.6%, in
flessione tanto rispetto all'anno scorso (0.7%) quanto al valore
del 2021 (-0.4%). Inoltre anche il tasso di inattività (27.9%) è
fra i più bassi a livello nazionale.
"Le principali criticità del mercato del lavoro non riguardano
tanto la quantità dell'occupazione in Friuli Venezia Giulia, il
cui livello - ha rimarcato Rosolen - resta decisamente alto,
considerando l'invecchiamento della forza lavoro e la riduzione
della popolazione giovanile: -50mila giovani dai 15 ai 34 anni in
meno negli ultimi 20 anni e -218mila persone in età attiva dal
2004 al 2022".
"Occorre piuttosto porre l'accento sulla qualità del lavoro e su
due temi urgenti - ha detto l'assessore -. Innanzitutto il calo
demografico, che porta all'aumento del mismatch tra domanda e
offerta di lavoro, diminuendo di fatto l'offerta complessiva di
lavoro, soprattutto giovanile. E poi al fatto che con
l'invecchiamento della forza lavoro andiamo incontro a una
potenziale perdita di competitività delle nostre imprese".
"Oltre a questo - ha concluso Rosolen - dobbiamo continuare a
intervenire per arginare la precarietà del lavoro dei giovani, le
cui percentuali di assunzioni a tempo indeterminato sono basse -
intorno al 5% - rispetto alle altre classi di età".
ARC/RT/gg