(ACON) Trieste, 27 mar - Al grande apprezzamento dei gruppi di
Centrodestra, che hanno votato compattamente a favore del ddl 16
fa da contraltare il duro giudizio negativo di Serena Pellegrino
(Avs), Furio Honsell (Open) e Rosaria Capozzi (M5S), assieme al
no con maggiori sfumature del gruppo del Pd annunciato dal
capogruppo Diego Moretti. In mezzo si pone il Patto per
l'autonomia-Civica Fvg, che con il relatore Marco Putto ha
apprezzato "alcune aperture positive" pur sottolineando nel
contempo "tantissime ombre".
Si è conclusa così la maratona consiliare di un giorno e mezzo,
con dichiarazioni di voto finali che hanno riproposto - pur in un
clima di fair-play istituzionale - due visioni molto diverse
sulle norme in tema di lavori pubblici, paesaggio e territorio.
Sono proprio lavori pubblici e paesaggio, ha detto l'assessore
Cristina Amirante, "i capisaldi di questo disegno di legge, che
credo esca migliorato e approfondito dall'esame dell'Aula".
Opinione condivisa dal relatore di maggioranza Igor Treleani
(FdI), che è tornato sulle critiche per i rapporti tesi con la
Soprintendenza con una battuta ad effetto: "Qualcuno
dell'Opposizione ci ha accusato di supponenza: di certo il nostro
atteggiamento non è di sudditanza. E un grande imprenditore
friulano diceva che nella vita o si è camion o si è rimorchio, in
questo caso la Regione ha deciso di essere camion". Grande
soddisfazione "per un ddl molto complesso" è stata espressa anche
da Mauro Di Bert, capogruppo di Fp, mentre Lucia Buna, relatrice
di maggioranza per la Lega, ha lodato il lavoro di assessore e
Direzione "che in un anno di lavoro hanno confezionato questa
norma". Parole al miele per la nuova legge anche da Michele
Lobianco (Forza Italia): "Legge che conclama la nostra specialità
regionale e dà risposte a cittadini, enti locali e categorie".
Decisamente diverso lo spartito suonato da Pellegrino, la più
critica: "Nonostante i tempi volutamente molto stretti ci siamo
impegnati per migliorare il ddl, ma praticamente non avete
accolto nulla", ha detto ai consiglieri di Maggioranza. "Questa
norma - ha aggiunto - è in linea con la vostra politica:
semplificare e basta, quali siano le motivazioni. Questa non è
sburocratizzazione ma deresponsabilizzazione". Dello stesso
avviso Capozzi, che ha ribadito come "la legge introduca aspetti
che non ci piacciono", facendo notare che "sono stati bocciati
quasi tutti i nostri emendamenti". "Non muto il mio giudizio
negativo", ha spiegato Honsell, che considera "grave non aver
risolto il contenzioso con la Soprintendenza" e attacca "i molti
emendamenti puntuali del Centrodestra in campo urbanistico".
Il dem Moretti ha invece spiegato il no del gruppo più numeroso
del Centrosinistra con "i mancati segnali sui capi II e III e i
tanti no ai nostri emendamenti", pur ringraziando l'assessore
Amirante "che ha mostrato competenza e preparazione".
L'astensione del Patto-Civica è stata infine giustificata da
Putto come "segno di collaborazione nel merito", ricordando che
il gruppo ha presentato "molte proposte correttive, alcune delle
quali accolte".
Prima del voto finale era stato approvato, sotto la presidenza di
Stefano Mazzolini, l'unico ordine del giorno relativo al ddl,
proposto dal gruppo di FdI e attinente al sostegno ai privati che
affrontano oneri derivanti da vincoli imposti dalle norme di
salvaguardia del patrimonio artistico e architettonico.
ACON/FA-fc