(ACON) Trieste, 25 mar - "Il ddl 16 è senza dubbio un passaggio
significativo per quanto riguarda la disciplina dell'edilizia e
dell'urbanistica nella nostra regione. La semplificazione
normativa e procedurale è un tema decisivo per permettere al
sistema pubblico regionale di poter rispondere alle esigenze del
territorio. È però fondamentale non confondere i piani su cui si
attua la semplificazione". Lo ha dichiarato il capogruppo del Pd,
Diego Moretti, uno dei relatori di minoranza sul disegno di legge
in materia di infrastrutture e territorio.
Moretti è entrato nel merito del ddl puntualizzando che "non si
comprende come si intenda attuare l'autonomia regionale e la
potestà legislativa raggiunta con il decreto legislativo del 3
ottobre 2022 in materia di contratti pubblici, visto che nel ddl
16 non sono stati recepiti molti punti del recente d.l del 31
marzo 2023".
Il capogruppo del Pd ha evidenziato che con "l'intervento
proposto nel ddl si recepiscono determinati punti, lasciando
all'attuale legge regionale la trattazione di altre materie,
costringendo chi dovrà applicare la norma ad affrontare una serie
di dubbi e difficoltà interpretative e che la migliore
semplificazione sarebbe quella di recepire totalmente la
normativa statale in materia di lavori pubblici, eliminando di
fatto ogni possibile difficoltà di applicazione delle norme in
materia".
L'esponente di opposizione si è poi soffermato ancora una volta
sullo scontro istituzionale apertosi tra la direzione centrale
Infrastrutture e la Soprintendenza ai beni culturali. "Uno
scontro - ha osservato - che si sarebbe potuto evitare e che
non condividiamo sia liquidato con l'argomentazione che, siccome
l'urbanistica è materia di competenza regionale, nessuno debba
intromettersi. Pertanto crediamo sia corretta una richiesta di
intesa tra Amministrazione dello Stato e Regione". Moretti ha
pertanto chiesto nuovamente che il Capo III del ddl venga
stralciato in attesa una maggiore condivisione con la
Soprintendenza.
Accolta positivamente, invece, l'approvazione dei progetti di
fattibilità tecnico-economica in capo alla Giunta regionale e non
più al competente Direttore. "Si tratta - ha spiegato Moretti -
di un recupero di funzione da parte della politica".
Il capogruppo è passato ad esaminare la modifica delle
tempistiche assegnate all'assunzione dei pareri da parte degli
enti competenti in materia di varianti agli strumenti
urbanistici. "Prevedere il silenzio assenso sulle opere
strutturali - ha affermato - significa provare a rispondere a
un'esigenza organizzativa e gestionale negando un principio
fondamentale, ovvero quello della sicurezza e della pubblica
incolumità che un'opera deve garantire e la cui profondità di
valutazione non può dipendere dalle giornate a disposizione".
Moretti ha infine ribadito nuovamente che i "tempi a cui si è
arrivati alla discussione in IV Commissione e poi in Aula sono
stati molto stretti e non sufficienti per un disegno di legge
così complesso che meriterebbe,invece, maggiore approfondimento"
e che il ruolo di un'Assemblea legislativa regionale non è di
essere veloce, ma di fare bene le leggi prendendosi, se serve,
qualche settimana in più".
ACON/SM-fc