GIORNATA CULTURA EBRAICA: X EDIZIONE ANCHE A TRIESTE

Trieste, 03 set - Al suo decimo anno la Giornata europea della Cultura ebraica, che si celebra in 28 Paesi europei e in 59 località italiane, offre a Trieste una ricca proposta, articolata tra sabato 5 e domenica 6 settembre, concepita come straordinario momento di dialogo e di confronto. La "due giorni" che vedrà protagonisti grandi nomi della cultura, importanti guide spirituali, tanto della tradizione ebraica che delle comunità cristiane, e noti interpreti della world music in un percorso incentrato tra tradizioni e musica, è stata presentata oggi nel Palazzo della Regione a Trieste, in un incontro con i giornalisti cui hanno partecipato il presidente della Comunità ebraica di Trieste Andrea Mariani, il rabbino capo Itzhak David Margalit, il vescovo di Trieste monsignor Eugenio Ravignani, il parroco della Chiesa serbo-ortodossa, padre Rako Radovic, l'assessore regionale alla Cultura Roberto Molinaro, il sindaco Roberto Dipiazza, la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, il presidente della Fondazione Glocal Forum Italy, Maria Nicoletta Gaida. Le celebrazioni, incentrate sul tema del "Conoscere e accogliere l'altro", avranno solenne inizio con la preghiera dell'Havdalah davanti alla Sinagoga in piazza Giotti sabato 5 settembre, alle 20.32 precise, in coincidenza con l'ora di uscita dalla festività del giorno santo. Nell'occasione il maestro Haim Baharier, tra i maggiori studiosi ebraici, spiegherà l'Havdalah ("differenza") raccontandone i significati nel contesto dell'accoglienza, e David D'Or, formidabile voce israeliana, interpreterà canti sacri. Domenica 6 settembre, alle 12.15 in piazza Sant'Antonio Nuovo, ci sarà la "tenda di Abramo": è il simbolo di quel messaggio dell'accoglienza, proposto dalla Comunità Ebraica, attraverso il quale si darà vita ad una preghiera ecumenica che vedrà la partecipazione del vescovo Ravignani, dei rappresentanti della Chiesa serbo-ortodossa e di tutte le comunità cristiane. Nel pomeriggio (Teatro Verdi, ore 16.30) si confronteranno, sempre sul tema dell'accoglienza, personaggi di primissimo piano, mentre la conclusione delle celebrazioni, a cui tutta la città è invitata, è affidata ad una grande festa di musica e magia in piazza Giotti alle 21.00. Completano il programma due mostre fotografiche, al Museo ebraico "Carlo e Vera Wagner", in via del Monte, e in Sinagoga. GIORNATA CULTURA EBRAICA: TONDO, MOMENTO DI DIALOGO Il convinto supporto dell'Amministrazione regionale alle celebrazioni triestine della decima Giornata della Cultura ebraica è stato sottolineato dall'assessore Roberto Molinaro. "Noi abbiamo sostenuto questa iniziativa per due ragioni: perché si tratta di un'occasione forse unica e speriamo ripetibile di rispolverare e rinvigorire le radici della città di Trieste e dell'intero Friuli Venezia Giulia; in secondo luogo perché è un'opportunità per ricordare ancora una volta quanto sia e sia stata importante la comunità ebraica non solo a Trieste ma anche in altre realtà regionali". Dunque "un'occasione per un percorso a ritroso di una presenza rilevante", attraverso "una giornata proposta in modo unico, partendo dall'incontro religioso tra le diverse fedi per passare all'approfondimento sulla dimensione culturale per arrivare alla dimensione artistica: tre momenti che si uniscono" e che offrono il modo di "parlare di valori, di indagarli". All'iniziativa ha fatto giungere il suo messaggio di saluto anche il presidente della Regione, Renzo Tondo, il quale, sottolineando come al centro della cultura ebraica ci sia proprio lo spirito dell'accoglienza, ha evidenziato come la giornata sia stata concepita come momento di dialogo e di confronto, di occasione per promuovere la conoscenza delle tradizioni e della cultura di "una comunità articolata, pienamente inserita nella città e protagonista dell'ascesa economica di Trieste". Tondo non ha mancato di ricordare come a Trieste vi siano luoghi, come la Risiera di San Sabba, che porta la testimonianza della tragedia di questo popolo. E come proprio a Trieste, in un discorso in piazza Unità, Mussolini annunciò nel 1938 la promulgazione delle leggi razziali, "un'infamia che non può essere cancellata neppure dagli atti di resistenza individuale e collettiva, in qualche caso di vero e proprio eroismo, che tanti italiani hanno compiuto silenziosamente per difendere e salvare i concittadini ebrei". ARC/PPD