Trieste, 19 mar - "Domenico Rossetti ha avuto e continua ad
avere un grande significato per la nostra città. Giustamente a
250 anni dalla sua nascita ricordiamo ancora questa figura di
eccezionale rilievo per Trieste, per il messaggio e i lasciti che
ha donato a tutti noi".
Lo ha affermato in Consiglio comunale a Trieste l'assessore alla
Difesa dell'ambiente Fabio Scoccimarro durante la cerimonia
celebrativa per i 250 anni dalla nascita dell'importante
giurista, politico, studioso e mecenate, che si è tenuta alla
presenza dei discendenti Domenico e Antonio Rossetti de Scander.
"Oggi onoriamo un grande triestino - ha sottolineato Scoccimarro
- che ha teorizzato l'autonomia della città, in continuità con le
origini dell'età comunale e con alcuni momenti determinanti nella
vita di Trieste come la dedizione alla Casa d'Austria del 1382 o
come l'istituzione del Porto franco voluto da Carlo VI nel 1719".
"Rossetti - ha aggiunto l'assessore - va ricordato anche perché
andò più volte a Vienna, affrontando viaggi difficili e
lunghissimi in carrozza, per rivendicare la dignità di Trieste
che, da piccolo borgo di pescatori, era diventata un emporio
portuale di livello internazionale. Come procuratore civico
davanti ai sovrani asburgici Francesco I e Ferdinando I continuò
infatti a difendere con pari dignità l'autonomia, le franchigie e
i diritti fiscali della città".
"Unico nel suo tempo è stato inoltre molto attento alla
condizione delle fasce più povere della popolazione che
necessitava di cure sanitarie adeguate, allora pressoché
inesistenti, aspirando anche - ha ricordato - a un'ampia
diffusione della cultura italiana all'interno dell'Impero
Asburgico".
Nel portare i saluti del governatore Fedriga, Scoccimarro ha
voluto infine soffermarsi sui segni concreti lasciati da
Rossetti.
"Solo per citarne alcuni - ha detto - non possiamo dimenticare il
fondamentale contributo economico per la realizzazione di viale
XX Settembre, la fondazione della società di Minerva e del Museo
lapidario, i tanti premi istituiti da questo straordinario
geografo, letterato e giurista che non volle mai essere
ricompensato per i suoi servizi alla città come pubblico
amministratore".
"Domenico Rossetti ci ha donato messaggi che non perdono di forza
con il trascorrere del tempo. Uno di questi è senz'altro la
necessità di insegnare ai giovani la storia Patria, cioè la
storia di Trieste. Solo conoscendo le proprie radici - ha
sostenuto l'esponente della Giunta regionale - è possibile
programmare il nostro futuro. Una visione etica e morale, secondo
lo studioso triestino, che deve essere propria di chi è chiamato
ad amministrare una comunità e un territorio".
"L'augurio - ha concluso Scoccimarro - è che lo spirito di
Rossetti possa contagiare positivamente non solo chi oggi ha
mansioni di governo della città ma pure gli imprenditori di
successo affinché possano imitarlo lungo la strada del
mecenatismo".
ARC/TOF/ma