Trieste, 24 lug - "Quella dei volontari sarà un'attività civica di alto valore educativo e più giovani chiederanno di farla meglio sarà"
Lo afferma l'assessore regionale alla Sicurezza Federica Seganti, rilevando che, se una persona è sufficientemente adulta per votare e non esser più soggetta a patria potestà, è anche grande abbastanza per occuparsi della sicurezza del suo prossimo, se desidera farlo. E lo dice osservando di esser appena stata fermata in strada da un cittadino che le ha chiesto: "Quando partite con i volontari per la sicurezza? Sono in pensione da due mesi e mi piacerebbe partecipare".
"Sono tante le persone dotate, a tutte le età, della ricchezza morale di un alto senso civico e ciascuno ha il diritto di esprimerlo come crede - continua l'assessore - anche, se lo desidera, indossando il berretto e il giubbotto ad alta visibilità con tesserino di riconoscimento e stemma di Comune e Regione dei volontari per la sicurezza".
Secondo il regolamento che ne definisce ruolo e modalità d'azione illustrato oggi da Seganti alla stampa nella sede della Giunta regionale a Trieste, sarà questa la "divisa" dei volontari per la sicurezza, una dotazione cui si aggiungerà l'unica arma di un telefonino o di una ricetrasmittente che consenta loro di trasmettere informazioni ai componenti di riferimento della Polizia locale.
Posto che i volontari sono chiamati unicamente a svolgere, in forma occasionale e gratuita, un servizio di utilità sociale in aggiunta e non in sostituzione della Polizia locale (come indica il regolamento), la loro organizzazione operativa sarà gestita, in tutto e per tutto, dal Corpo di Polizia locale.
Il piano delle attività sarà predisposto dal Comandante della Polizia locale, che sarà così in grado di verificare, in ogni momento, l'identità dei volontari coinvolti, l'operatore di Polizia locale responsabile, l'orario e l'area in cui sono presenti.
La collaborazione con la Polizia locale si realizzerà attraverso il presidio e l'osservazione del territorio ed una tempestiva e qualificata segnalazione degli eventi, dal momento che saranno comunque i poliziotti locali a decidere l'utilizzo delle segnalazioni.
Non spetterà dunque ai volontari per la sicurezza l'esercizio delle pubbliche funzioni (non potranno dare multe, accertare l'identità di una persona, contestare illeciti, ecc.) né potranno svolgere servizio armato.
Come già fanno i "nonni paletta", si occuperanno della tutela dei pedoni (bambini, anziani, disabili) sorveglieranno il territorio a tutela dell'incolumità delle persone e dei loro beni, svolgeranno servizio di sorveglianza durante le manifestazioni pubbliche.
"Non saranno dei 'rambo' ma delle persone dotate, appunto, di alto senso civico" ha detto l'assessore, pur confermando l'opportunità di una buona forma fisica e mentale.
I requisiti richiesti per queste persone che godranno tutte di forme assicurative di copertura, sono la cittadinanza italiana e una fedina penale pulita (non devono, come minimo, aver avuto condanne superiori ad un anno per reato non colposo) e, una volta iscritti nell'elenco regionale dopo aver seguito i corsi formativi, rischieranno la cancellazione qualora violino od omettano le disposizioni impartite dalla Polizia locale, tengano una condotta incompatibile con i compiti loro assegnati e abusino del loro ruolo e titolo.
Approvato ieri dalla Giunta, il regolamento sui volontari della sicurezza sarà sottoposto entro la fine di luglio alle Autonomie locali e poi alla V Commissione consigliare per un parere che non ha peraltro valore vincolante.
"A settembre il documento sarà nuovamente in Giunta per l'approvazione definitiva - conferma l'assessore - e subito dopo avranno inizio i corsi di formazione e provvederemo alla formulazione dell'elenco partendo dai volontari per la sicurezza che il 20 per cento dei Comuni del Friuli Venezia Giulia sta già utilizzando.
ARC/LVZ