Trieste, 28 feb - "Il Friuli Venezia Giulia continua a garantire
investimenti rilevanti e a mettere in campo numerose azioni
trasversali per supportare i giovani. Una comunità su cui
puntiamo con convinzione nella consapevolezza che il nostro
territorio è all'avanguardia in tema di opportunità. Istituti
scolastici, università, enti di ricerca, tessuto industriale e
istituzioni hanno saputo costruire un sistema in grado di offrire
straordinarie occasioni di crescita agli under 35".
Lo ha affermato oggi a Trieste l'assessore al Lavoro, formazione,
istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia Rosolen in
apertura di "Oltre i soliti clichè. Una Regione per i giovani",
un evento organizzato dalla Regione nell'ambito della campagna di
comunicazione mirata a far conoscere le opportunità per studiare,
formarsi, vivere e lavorare nel nostro territorio.
Un'iniziativa pensata anche per promuovere il portale GiovaniFVG,
realizzata con il contributo del Dipartimento nazionale politiche
giovanili e del Servizio civile universale.
"Cerchiamo di dare risposte istituzionali e sempre più mirate ai
giovani che, purtroppo, sono sempre meno. Negli ultimi venti anni
- ha ricordato Rosolen - il Friuli Venezia Giulia ha perso
infatti ben 70mila under 35. Ragazzi e ragazze che però nel
nostro territorio dimostrano di essere molto diversi dagli
stereotipi veicolati quotidianamente dai media".
Nel corso del suo intervento l'esponente della Giunta Fedriga ha
sottolineato che molti luoghi comuni legati alla partecipazione
dei giovani alla vita economica, sociale e politica vanno sfatati
e letti attraverso un quadro di analisi complessivo che deve
tener conto del forte calo che si continua a registrare in questa
fascia della popolazione.
"Non dobbiamo essere miopi nella lettura dei dati che riguardano
il Friuli Venezia Giulia - ha ricordato Rosolen -. Nonostante,
infatti, la loro scarsa presenza rispetto ad altre fasce di età
dobbiamo considerare che la quota di giovani tra i 18 e i 24 anni
che vivono in famiglia è pari al 57%, un dato di certo elevato,
ma sempre il più basso se confrontato con le altre regioni
italiane".
"Inoltre - ha aggiunto - l'88.4% dei ragazzi fra i 20 e i 24 anni
ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria superiore.
Una percentuale superiore al resto del territorio nazionale
(85.1%) e persino del Nord-Est (87.3%) nel suo complesso. La
popolazione poi tra i 30 e i 34 anni che ha conseguito la laurea
è pari al 29.2%, anche qui un dato superiore a quello italiano
(27.4%)".
"Possiamo inoltre vantare - ha rimarcato Rosolen - numeri molto
bassi sia di neet, i ragazzi che non studiano e che non lavorano,
che di abbandoni scolastici".
Durante l'evento è stato anche precisato che il tasso di
attività, che misura la partecipazione dei giovani al mercato del
lavoro, nel 2022 in Friuli Venezia Giulia è stato dell'83.5%
(+3.6% rispetto al 2019). Una percentuale nettamente superiore a
quella nazionale del 72.4%.
"I dati - ha spiegato - ci confermano che fra i giovani della
nostra regione i livelli di occupazione sono molto elevati. In
Friuli Venezia Giulia è stato dimezzato il tasso di
disoccupazione e anche l'interesse a periodi brevi di lavoro
dimostra la loro forte partecipazione".
È stato messo infatti in evidenza che l'occupazione a termine dei
giovani, secondo l'Istat, è pari al 32%, mentre complessivamente
è del 15.8%. Considerando le assunzioni nel 2023, il 23% riguarda
la fascia tra i 15-24 anni e il 26% quella fra i 25 e i 34 anni.
Nel complesso quindi quasi il 50% del totale.
Le assunzioni con contratto a tempo indeterminato sono del 7.6%
nella fascia 15-34 anni, 12.7% in quella 53-54 anni e 9.6% nel
totale. I settori in cui sono impiegati maggiormente i giovani
sono l'alberghiero e la ristorazione (60%) e il manifatturiero
(53.6%).
"Nonostante queste evidenze molto confortanti in termini di
volumi di occupazione e di assunzioni, purtroppo rimangono le
problematiche legate alla qualità del lavoro tra i giovani in
termini di stabilità e alla precarietà in ingresso. Per
migliorare questa situazione - ha concluso Rosolen - è necessaria
un'azione di comunità. Tutti devono fare la loro parte per
sostenere le nostre ragazze e i nostri ragazzi nel loro percorso
formativo e per consentire loro di costruirsi una vita autonoma".
ARC/RT/gg