Riccardi, guardiamo a nuovo modello più attento ai bisogni delle
persone e alla velocità di come essi cambiano
Trieste, 12 feb - "Abbiamo messo in campo, già nella
legislatura precedente, ingenti risorse a favore del sistema
sanitario della regione per garantire qualità, valorizzare le
professionalità e dare risposte ai cittadini. Gli interventi
attivati, fra cui quello del Burlo, vanno in questa direzione.
Dobbiamo avere il coraggio di compiere delle scelte e di
spiegarle al cittadino per dare risposte ai bisogni della
popolazione perché questo significa migliorare il diritto alla
salute. Nel passato, purtroppo, questo coraggio è mancato e si è
scelto spesso di privilegiare il consenso. All'aumento delle
risorse che abbiamo destinato alla sanità dovrà corrispondere un
efficientamento del comparto: non avremo paura di compiere le
scelte necessarie e il Burlo rappresenta un esempio di scelta
corretta, coraggiosa che aiuta a dare le adeguate risposte alle
nostre comunità".
Lo ha detto il governatore della Regione Friuli Venezia Giulia,
Massimiliano Fedriga, intervenuto oggi con l'assessore regionale
alla Salute, Politiche sociali e Disabilità Riccardo Riccardi,
alla conferenza stampa di inaugurazione dei nuovi spazi
dell'Irccs materno infantile Burlo Garofolo: il poliambulatorio
(al civico 63 di via dell'Istria, adiacente la storica sede
dell'ospedale) e il laboratorio per la medicina di precisione e
malattie rare (nella Palazzina Laboratori), realizzati grazie al
finanziamento della Regione Fvg e al sostegno della Fondazione
CRTrieste con cui è stata acquisita parte dell'attrezzatura.
Si tratta di un ampliamento dei confini storici dell'Istituto che
incrementa gli spazi a disposizione degli operatori e dei
pazienti dell'Irccs e che ha richiesto una complessa attività di
acquisizione e ristrutturazione con un investimento di oltre 3
milioni di euro per il Poliambulatorio (di cui 2,46 mln di
finanziamento regionale) e 1,8 milioni per il Laboratorio.
Dopo la presentazione del direttore generale del Burlo Garofolo,
Stefano Dorbolò, sono intervenuti, fra gli altri il rettore
dell'Università degli Studi di Trieste Roberto Di Lenarda, il
segretario generale Fondazione CRTrieste Paolo Santangelo,
Gianpaolo Crepaldi già Vescovo di Trieste e Roberto Dipiazza,
sindaco di Trieste.
"Le criticità che viviamo sul nostro territorio - ha aggiunto
Fedriga - sono più o meno le stesse che incontriamo nel resto del
Paese e come Conferenza delle Regioni stiamo lavorando per dare
risposte a quelle problematiche fra cui quelle relative al
personale che va valorizzato. Dobbiamo poi eliminare i doppioni
dei servizi perché diminuiscono l'attrattività del territorio e
la casistica, aumentando invece la pericolosità sanitaria per i
cittadini: dove non c'è casistica crescono i rischi".
"L'evoluzione del Burlo dimostra da un lato il sostegno della
Regione che crede nell'istituto - ha indicato Riccardi -
dall'altro la necessità di specializzare queste attività e
consentire all'Ircss di esprimere e portare la sua esperienza
all'interno del territorio regionale".
Riccardi ha ricordato inoltre l'impegno nella realizzazione della
nuova struttura a fianco del nuovo ospedale di Cattinara.
"Questi investimenti, che potranno essere riconvertiti nel tempo,
garantiscono al Burlo di non mettere in discussione i propri
standard, ricordo che è un istituto scientifico sul quale c'è
un'attenzione rigorosa da parte del ministero. L'inaugurazione
odierna è una storia positiva, salutata con soddisfazione da
tutti che ci consente di guardare ad un nuovo modello più attento
al bisogno delle persone e alla velocità di come questo cambia;
sono fiducioso che le scelte compiute e il percorso messo in
piedi darà i risultati auspicati e consentirà anche al personale
di lavorare con maggiore tranquillità".
Il Poliambulatorio, che ospitava un asilo e uno studentato, fu
acquisito dal Burlo il 31 marzo 2021 ed è stato oggetto di una
complessa ristrutturazione edilizia che si inserisce in una più
ampia operazione comprendente anche ulteriori due palazzine (ai
civici 59 e 61) con una superficie totale di 3.500 metri quadri
aggiuntivi su una superficie originaria dell'ospedale di 12.000
metri quadri. In particolare il Poliambulatorio, costituito da
quattro piani più uno interrato per i vani tecnici, con un totale
di 1.970 metri quadri, dopo la ristrutturazione avviata il 21
ottobre 2022 e completata il 18 settembre 2023, ha implementato
la capacità di offerta del Burlo, in termini di spazi e di
attrezzatura tecnologicamente molto avanzata per la diagnostica e
il trattamento.
Nel dettaglio, l'edificio ospita al piano terra la Fisioterapia
con 3 box per trattamenti, un ambulatorio e una palestra oltre ai
locali di supporto alla struttura quali spogliatoi e
accettazione; al primo piano l'Odontoiatria pediatrica con otto
poltrone, un ortopantomografo e i locali di supporto; al secondo
piano l'Oculistica con tre ambulatori oltre ad un laboratorio, un
ambulatorio dedicato alla fluorangiografia, due di semeiotica,
altri due di ortottica e uno di fisiologia; al terzo piano
l'Otorinolaringoiatria con un ambulatorio Orl, uno di audiologia
e uno di vestibologia, due ambulatori con cabina silente, un
ambulatorio per adattamento cocleare e uno di logopedia, la
"stanza di Matilde" e la "stanza di Beatrice" per la diagnosi
precoce, oltre ai locali di supporto.
La ristrutturazione del fabbricato con il cambio di destinazione
d'uso ha comportato un investimento strutturale di 2,46 milioni
di euro finanziati dalla Regione. Per l'attrezzatura e il mobilio
tecnico dei quattro piani del Poliambulatorio è stato necessario
un investimento di ulteriori 589mila euro, in gran parte
finanziato grazie al contributo di 400mila euro della Fondazione
CRTrieste e a circa 30mila derivanti da una donazione privata in
memoria di Maria Marcusa.
Presso la sede originaria dell'Istituto è stato inoltre allestito
un nuovo laboratorio di ricerca che ospita strumentazioni di
avanguardia per migliorare ed espandere la sperimentazione in
vari campi, dalla biologia molecolare, alla biologia cellulare,
alla biochimica e all'analisi microscopica ad alta risoluzione
(microscopio confocale) di campioni provenienti dai pazienti
pediatrici e che ha comportato un investimento 1,8 milioni di
euro finanziato con fondi ministeriali e con il generoso
contributo dei cittadini tramite il 5x1000.
ARC/LP/gg