CIRIANI, LE FAMIGLIE RECUPERANO FIDUCIA

Trieste, 03 lug - Il Friuli Venezia Giulia risponde meglio di altre regioni italiane ad una crisi che potrebbe anche esser foriera di opportunità inimmaginabili in tempi normali e, in attesa della ripresa, qui prevista nel 2010 con un incremento del Pil dello 0,2-0,4 per cento, sta già dando segnali di ritrovata fiducia. Lo ha confermato il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive Luca Ciriani questa mattina, nel corso del suo intervento nella sessione conclusiva del VII Convegno nazionale sul Commercio, che ha avuto luogo alla Stazione Marittima di Trieste. L'andamento è confermato, ha indicato Ciriani, dall'aumento in aprile del clima di fiducia nelle famiglie, con una variazione al rialzo, tra marzo ed aprile di quest'anno, del 20,9 per cento, contro una media nazionale del 5,5 per cento nello stesso periodo ed una variazione, sempre al rialzo, dell'11,4 per cento nel periodo aprile 2008-aprile 2009 (la media italiana registrata nello stesso periodo è del 5 per cento). Un "aumento della fiducia" che fa guardare al futuro con cauto ottimismo in un quadro che conferma l'importanza del terziario nel sistema produttivo del Friuli Venezia Giulia, al secondo posto in Italia per il peso economico sia del commercio al dettaglio ed all'ingrosso che dell'attività di alberghi e ristoranti. "Gestire il comparto del commercio è complicato perché viene richiesta la capacità di mettere in equilibrio le esigenze diverse di imprenditori e consumatori" ha rilevato Ciriani, confermando che l'attuale Governo regionale considera un diritto del consumatore l'accesso a più tipologie commerciali. "In quest'ottica abbiamo consentito a tutti di far la spesa ogni domenica dell'anno attraverso un meccanismo di aperture a rotazione di 29 domeniche, salvaguardando al contempo il diritto del piccolo commercio a restare competitivo in un confronto ad armi pari", ha spiegato il vicepresidente, che ha ribadito l'intenzione di garantire l'esistenza in regione della grande, media e piccola distribuzione "stabilendo regole che evitino fenomeni degenerativi". "Circa sette anni fa siamo passati da una condizione di arretratezza delle autorizzazioni commerciali ad una saturazione del mercato e quindi dobbiamo puntare ad un sistema equilibrato, pur sapendo che comunque qualche scontento ci sarà" ha detto Ciriani, affermando di sottoscrivere l'importanza della filiera italiana dei prodotti purché questi "siano garantiti da un marchio d'origine e supportati dal sistema di vendita". Un sistema commerciale moderno non può essere squilibrato - ha dichiarato l'assessore - e la sfida è garantire la valorizzazione dei centri storici in funzione del piano turistico; a questo va però associato un salto di qualità in termini di evoluzione dei servizi, che stiamo supportando attraverso la legge sull'innovazione, cui fanno riferimento prevalentemente le piccole e piccolissime imprese, e la norma sui locali storici, mirata a premiare chi ha mantenuto la qualità del proprio punto vendita e utilizzato la leva dell'originalità culturale ed architettonica ai fini competitivi" . Le strategie messe in atto dall'Amministrazione regionale per supportare l'innovazione nel terziario sono state illustrate da Antonella Manca, direttore centrale delle Attività produttive, che ha confermato come sin dagli anni '80 la Regione abbia investito sulla rigenerazione dei centri storici, al fine di aumentare la potenzialità attrattiva del territorio urbano e la sua competitività attraverso quattro direttrici fondamentali: la valorizzazione dei luoghi del commercio e dell'artigianato, la riqualificazione delle attività commerciali e turistiche, il marketing territoriale e lo sviluppo urbano sostenibile. Un'azione di tutela in cui si sta impegnando il Governo regionale, che attua le sue politiche d'intervento promuovendo la sinergia tra le strategie di marketing urbano ed i programmi di rivitalizzazione delle città, la riqualificazione degli edifici ed il recupero delle infrastrutture, l'animazione e la comunicazione finalizzate all'integrazione dell'offerta commerciale, turistica e culturale. ARC/LVZ