Scodovacca di Cervignano, 01 lug - Solo con il dialogo si può giungere a delle scelte condivise in merito al nuovo Piano regionale delle Attività estrattive, che l'attuale Giunta regionale si è impegnata ad attuare in tempi brevi. Serve uno strumento agile e snello, che possa coniugare le esigenze dello sviluppo ambientale ed economico del territorio.
Lo ha affermato l'assessore regionale all'Ambiente Vanni Lenna a conclusione dell'odierno convegno "Il Nuovo Piano Regionale Attività Estrattive (PRAE). Presentazione linee guida", svoltosi a Villa Chiozza di Scodovacca di Cervignano ed organizzato in collaborazione con le delegazioni regionali di Confindustria, Confartigianato, Federazione delle Piccole e Medie Industrie e CNA.
Il percorso di riforma della legge regionale 35/1986 sulla disciplina delle attività estrattive si è reso necessario per rendere la normativa in questione attinente ai bisogni del territorio e della società di oggi. "Dobbiamo coprire delle mancanze ventennali - ha spiegato Lenna - anche perchè, se non esiste una norma valida, subentra l'ideologia".
Le attività estrattive rappresentano una risorsa significativa dell'economia regionale: sono 72 le cave (di calcare, pietra ornamentale, ghiaia, sabbia, marmo ed argilla) attive nel Friuli Venezia Giulia, nelle quali sono complessivamente occupate mille persone, che arrivano a 3 mila considerando l'indotto.
Nel corso della giornata di confronto - alla quale hanno partecipato numerosi operatori ed amministratori locali ma anche rappresentanti del mondo ambientalista - sono state presentate le criticità del settore: necessità di un PRAE "generico", snellimento e semplificazione degli iter burocratici, istituzione dello Sportello unico per il settore, prolungamento della durata delle autorizzazioni all'escavazione.
Per far fronte alla crisi economica in atto, e quindi al calo di lavoro, le categorie produttive hanno proposto il rilancio dell'edilizia abitativa e delle infrastrutture, strettamente collegate alle attività estrattive.
Nel dichiarare la propria disponibilità ad ulteriori confronti e ribadendo il significato del valore del territorio come occasione di sviluppo "e non come elemento ingessante delle attività produttive", l'assessore Lenna ha in conclusione richiamato l'attenzione sulle nuove prospettive di valorizzazione ambientale delle cave dismesse attraverso la ricostruzione degli habitat naturali.
ARC/MCH