Trieste, 16 gen - "La memoria dei deportati di origine ebraica
durante il nazifascismo assume un significato ancora più profondo
alla luce della guerra attualmente in corso in Israele. È
inaccettabile come tra le conseguenze di quei drammi vi sia un
aumento dell'antisemitismo e come questo fenomeno sia diffuso
anche in Europa: sono troppi i cittadini di religione ebraica che
hanno paura a professare liberamente la propria fede nella loro
città. L'intera componente democratica ha l'obbligo di utilizzare
parole forti e non ambigue per affermare che stiamo perdendo
pezzi di democrazia e di libertà nei nostri Paesi".
Sono le parole con le quali il governatore del Friuli Venezia
Giulia Massimiliano Fedriga è intervenuto, questa mattina in
piazza Ponterosso a Trieste, in occasione della posa della pietra
d'inciampo in ricordo di Egon Brunner, deportato dall'Ospedale
psichiatrico di Trieste il 28 marzo 1944 e ucciso dalle SS nella
Risiera di San Sabba. L'iniziativa è promossa dalla Comunità
ebraica di Trieste, in collaborazione con Comune e
Soprintendenza, e prevede nel corso della giornata
l'installazione di altre 12 Stolpersteine in diversi luoghi della
città.
Alla presenza, tra gli altri, del sindaco Roberto Dipiazza, del
prefetto Pietro Signoriello, del presidente della Comunità
ebraica Alessandro Salonichio, del rabbino Eliahu Alexander
Meloni e di Gunter Demnig, l'artista ideatore delle pietre
d'inciampo, Fedriga ha ricordato il memorandum siglato dalla
Regione con alcune Municipalità israeliane per portare avanti
iniziative di contrasto all'antisemitismo. Successivamente, il
governatore ha rivolto un ringraziamento agli studenti del liceo
Petrarca di Trieste che hanno partecipato all'iniziativa, assieme
al Conservatorio Tartini e al Festival Victor Ulmann. "Partire
dai giovani nel raccontare principi di verità - ha sostenuto
Fedriga - è fondamentale affinché il XXI secolo non sia macchiato
da rigurgiti di nuova intolleranza e nuove persecuzioni".
Le iscrizioni sulle pietre d'inciampo sono state preparate, su
richiesta dei singoli committenti, dalla Comunità ebraica di
Trieste con l'aiuto di diversi studiosi, enti, associazioni e
istituti di ricerca, tra cui l'Associazione nazionale ex
deportati di Trieste e il Centro di documentazione ebraica
contemporanea di Milano. Disponibile sul sito web
www.museoebraicotrieste.it il programma completo delle
installazioni odierne e la mappa digitale delle pietre d'inciampo
triestine con maggiori informazioni sulle persone ricordate.
ARC/PAU/gg