PROVINCE CHIEDONO PIÙ RISORSE E PIÙ PERSONALE

Trieste, 19 mag - La necessità di ricalibrare i rapporti tra Regione e Province, con l'introduzione di nuovi elementi derivanti dall'applicazione del federalismo fiscale e stabilendo una proporzionalità permanente di riparto delle risorse tra quest'ultime ed i Comuni, sono due degli argomenti chiave trattati oggi a Trieste nel corso dell'incontro tra gli assessori regionali alle Autonomie Locali, Federica Seganti, al Personale, Elio De Anna, e alle Finanze, Sandra Savino ed i presidenti delle Province di Gorizia, Enrico Gherghetta, di Pordenone, Alessandro Ciriani, di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat e di Udine, Pietro Fontanini. Ma si è parlato anche della destinazione, in base alle effettive necessità, delle risorse del fondo di vivibilità, del bisogno, manifestato dalle Province, di poter contare su bilanci effettivamente autonomi e garantiti dalla stabilità di una parte consistente dei trasferimenti, dell'accantonamento delle prassi burocratiche di delega e rendicontazione e di un concreto passaggio dalla Regione alle Province di più personale in grado di gestire le competenze già trasferite a quest'ultime. A tale proposito, da parte della Regione è stato rilevato come il problema sia tanto formale che sostanziale, perché, salvo per quanto concerne i Centri per l'impiego che le Province oggi chiedono di gestire autonomamente, si è proceduto sino ad ora ad una devoluzione di compiti e deleghe, piuttosto che di azioni e funzioni da accompagnare con trasferimenti adeguati. Ai rappresentati dell'esecutivo i quattro presidenti hanno presentato un documento contenete alcune proposte in vista sia dell'assestamento di bilancio 2009 che della programmazione della finanziaria 2010. Già in premessa si legge che l'esperienza della legge 24/06, con cui la Regione ha trasferito alle Province ben 52 compiti e funzioni, è un esempio da non seguire, perché troppo esigue sono state sia le risorse assegnate per svolgerle che i dipendenti trasferiti (due a Gorizia, Trieste e Pordenone, uno a Udine). Un altro aspetto grave qui sottolineato è il venir meno di entrate di bilancio come quelle derivanti dall'Imposta provinciale di trascrizione (per un totale di 4 milioni di euro causato dalla contrazione del mercato dell'automobile) e dall'addizionale provinciale sul consumo dell'energia elettrica. Impegnandosi a valutare le situazioni connesse con le rispettive competenze e a sottoporle all'attenzione della Giunta, gli assessori al Personale e alle Autonomie locali hanno concordato sull'opportunità di arrivare ad una impostazione del rapporto Regione-Province più congrua ai principi di devolution e sburocratizzazione, oltre che alle esigenze dei cittadini. Inoltre l'assessore alle Autonomie locali si è impegnata a predisporre per il presidente Renzo Tondo e per i colleghi alla Viabilità e Trasporti, all'Istruzione, al Lavoro e all'Ambiente e Lavori pubblici, un promemoria sulle richieste inerenti ai rispettivi comparti d'intervento. Tra gli altri temi sul tappeto oggi c'erano infatti anche edilizia scolastica ed impianti sportivi, il miglioramento della viabilità, la revisione del tributo speciale per i depositi in discarica dei rifiuti solidi, il sostegno all'infrastrutturazione informatica e nuove risorse per il miglior funzionamento dei Centri per l'impiego, oltre che per la manutenzione straordinaria delle sedi delle Province stesse. ARC/LVZ