Ovaro, 23 dic - "Per l'Amministrazione regionale è essenziale
migliorare le condizioni di vita di ogni comunità del Friuli
Venezia Giulia. Per questo negli ultimi anni, grazie allo sforzo
costante della Protezione civile, abbiamo aperto tantissimi
cantieri. Solo per Vaia sono stati 1247. Piccole opere che però
non sono affatto opere piccole proprio perché toccano da vicino
la quotidiana dei nostri cittadini. È il caso emblematico
dell'intervento che ha portato all'innalzamento e
all'allargamento del ponte sul torrente Miozza che consente il
collegamento delle frazioni di Cella e Agrons nel Comune di
Ovaro. Oggi è fondamentale preservare il nostro territorio,
rispettando l'ambiente, migliorando le strutture già esistenti e
garantendo la massima sicurezza alle persone".
Lo ha affermato l'assessore alla Protezione civile Riccardo
Riccardi che oggi è intervenuto all'inaugurazione del nuovo
manufatto. Un intervento ultimato in tempi record grazie alle
risorse del Pnrr.
Il torrente Miozza produce una quantità molto rilevante di
detriti che vengono trascinati a valle. In precedenza tutto
questo materiale ha spesso ostruito completamente l'arcata del
ponte, provocando esondazioni che hanno finito per mettere in
forte difficoltà la viabilità e le popolazioni residenti in
questa parte della Carnia a forte rischio idrogeologico.
"L'equilibrio del nostro territorio è molto fragile anche perché
gli eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti. Senza
la realizzazione di opere di questa portata - ha sottolineato
Riccardi - ci troveremmo certamente in una condizione di maggiore
preoccupazione".
"Per queste motivazioni come Amministrazione regionale
continueremo a investire per la tutela del territorio. Si tratta
per noi di una condizione imprescindibile per contrastare lo
spopolamento della montagna, assicurando quei servizi e quelle
infrastrutture necessarie a migliorare la qualità della vita di
chi vive lontano dai centri urbani".
Nel corso dell'inaugurazione è stato ricordato che, dopo la
demolizione del vecchio ponte, è stato costruito un manufatto con
travi in acciaio e spalle in cemento armato dotato di rifiniture
perfettamente inserite nel paesaggio montano.
Inoltre lo spazio per il passaggio dei detriti è passato da 17 a
25 metri di larghezza, mentre l'intera struttura è stata alzata
di 1,5 metri.
ARC/RT/gg