DICHIARAZIONE FINALE ASSEMBLEA ARE

Palma di Maiorca, 10 nov - "Pensare globalmente ma agire regionalmente" conferma la Dichiarazione di Palma di Maiorca che oggi l'Assemblea delle Regioni d'Europa, guidata dal presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy ed alla presenza del commissario europeo per le Politiche Regionali Danuta Hubner, ha discusso ed approvato nella seconda giornata di lavori delle sue assise annuali. Globalizzazione che ß un "concetto europeo", testimonia il documento ricordando come dal Vecchio Continente siano partiti alla scoperta del mondo Marco Polo, Cristoforo Colombo o Vasco de Gama, e che oggi rappresenta una delle sfide principali di cui l'Europa deve tener conto se vuole rimanere attore chiave nella comunitÖ globale. La mondializzazione ha generato cambiamenti negativi e positivi e l'Europa, con le sue Regioni, deve misurarsi con ambedue questi aspetti, assicurandosi che i benefici per i suoi cittadini siano maggiori delle conseguenze negative. Ma ciò richiede una nuova visione dell'Europa, che deve essere in grado di applicare veramente il principio di sussidiarietÖ verso Regioni ed Autonomie locali: le energie e la creativitÖ che queste saranno in grado di esprimere risulteranno necessarie per rispondere alle sfide della globalizzazione. L'Europa dunque può rispondere con successo all'aumentata interdipendenza globale solo se coinvolge nel suo progetto politico e nei suoi processi decisionali tutti i livelli di governo: le Regioni infatti possono aiutare la Ue a costruire sicurezza economica per i cittadini, assicurare maggiore giustizia sociale, guidare le politiche per il territorio ed elaborare strategie di lotta al degrado ambientale, temi che gli Stati nazionali, da soli, sono incapaci di svolgere adeguatamente, sottolinea la Dichiarazione. In particolare le Regioni - viene osservato - devono avere l'opportunitÖ di contribuire alla formulazione delle politiche europee relative ai flussi migratori ed all'implementazione dei principi Ue sulla libera circolazione dei lavoratori: l' immigrazione certo comporta alcune sfide ma tali flussi sono in grado di offrire abilitÖ e capitale sociale, altrimenti non disponibili sul territorio continentale. Promuovere inoltre la diversitÖ culturale, e di conseguenza valorizzando le "identitÖ" (su questo argomento si centrerÖ l'assemblea generale 2007 dell'ARE ha indicato il presidente Illy), può migliorare il vantaggio competitivo dell'Europa. Le Regioni in questo senso sono responsabili nel garantire tale diversitÖ culturale. In conclusione, con la Dichiarazione di Palma di Maiorca le Regioni "chiedono ai Governi nazionali ed alle istituzioni europee" di rispettare il principio di sussidiarietÖ; di offrire loro la capacitÖ di progettare e di fornire servizi pubblici senza creare condizioni, a livello nazionale, europeo o internazionale, che limitino il campo d'azione regionale; di fornire la cornice legislativa e finanziaria che permetta di contrastare il degrado ambientale; di supportare le loro azioni nel campo dello sviluppo economico, della ricerca ed a favore della societÖ della conoscenza. Ed ancora, più in generale, le Regioni chiedono all'Europa ed ai agli Stati di ricercare un livello di integrazione accettabile per tutti i membri Ue e di proseguire nel processo di allargamento; di sviluppare una chiara prospettiva per il sistema di governo dell'Unione europea, che risulti "comprensibile per i cittadini"; di assicurare l'appoggio politico a quella "Carta europea per le Autonomie regionali" promosso dal Consiglio d'Europa ancora nel 1998, nonchá di riconoscere il ruolo delle Regioni come attori legittimi (assieme agli Stati ed agli organismi europei) nelle decisioni di governo europeo. Nel testo si fa anche riferimento all'esigenza di rafforzare il ruolo di coordinamento dell'Europa nelle attivitÖ di politica estera e di sicurezza, conferma il presidente Illy: un passaggio - questo - che ha suscitato qualche perplessitÖ da parte di alcuni delegati scandinavi ma che il presidente ha voluto mantenere in considerazione della sempre critica situazione in Kosovo. In quell'area c'ß una situazione di tensione che potrebbe in futuro sfociare anche in scenari di guerra civile, ha affermato il presidente, sottolineando che il Kosovo ß e resta un problema dell'Europa (in grado di riflettersi in tutto il continente) "che spero avremo la capacitÖ di risolvere". "Abbiamo pertanto voluto esprimere nella Dichiarazione finale di Palmna di Maiorca la nostra preoccupazione su un tema che alla fin fine rischia di toccare da vicino, con il problema dei profughi, proprio le realtÖ regionali e quelle locali, di tutta Europa, anche della Scandinavia". ARC/RM