Trieste, 15 apr - La Commissione intergovernativa Italia-Slovenia per la realizzazione del collegamento ferroviario Trieste-Divaccia ha approvato oggi a Trieste, nel corso della sua terza riunione con la partecipazione dell'assessore regionale alla Viabilità e trasporti, Riccardo Riccardi, e del sottosegretario sloveno ai Trasporti, Igor Jakomin, la bozza definitiva del Piano strategico d'Azione (il cosiddetto SAP) per l'avvio di tutte le procedure e delle attività legate alla concretizzazione del nuovo asse transfrontaliero "su rotaia".
Una bozza che sarà perfezionata - è stato concordato oggi nel corso della seduta tenutasi nel Palazzo della Regione di piazza Unità con il coordinamento di Mario Vivaldi, del ministero delle Infrastrutture e trasporti - entro la fine di aprile con alcuni affinamenti relativi in particolare alla ripartizione nei prossimi anni delle risorse finanziarie legate alle tre diverse fasi di progettazione: preliminare, definitiva ed esecutiva.
"Resta comunque confermato - ha sottolineato l'assessore Riccardi - il cronoprogramma indicato dall'Unione europea con la conclusione di tutto l'iter progettuale previsto a fine 2013 per un'opera che come Governo regionale ribadiamo essere strategica e fondamentale non solo per il Friuli Venezia Giulia ma per tutto il sistema economico nazionale".
La ferrovia ad alta velocità/alta capacità Trieste-Divaccia è infatti il "segmento" (35,6 km) transfrontaliero tra Italia e Slovenia del Progetto prioritario numero 6 della Ue da Lione sino al confine ungherese-ucraino.
Ma l'odierna riunione della Commissione intergovernativa, ha affermato ancora Riccardi, ha permesso anche di analizzare e successivamente approvare l'ossatura di quell'"Agreement for the Action" (sarà ufficialmente sottoscritto dai due ministri dei Trasporti e nella sua stesura definitiva dovrebbe essere pronto al massimo entro metà maggio) che indica la costituzione di un "Common executive body" di coordinamento tra i due Paesi.
Di quest'organismo, è stato deciso, faranno parte tre rappresentanti per l'Italia (di cui uno per il Friuli Venezia Giulia), tre per la Slovenia e uno indicato dalla Unione Europea.
Il nostro Paese guarda però un po' più avanti: da parte italiana è stato infatti proposto alla Slovenia di passare successivamente - già dal prossimo anno - a uno strumento di cooperazione "più evoluto", come già fatto per la Torino-Lione e per il nuovo Brennero, ovvero a un "Gruppo europeo di interesse economico" (EEIG), con un presidente e un direttore generale scelti di comune accordo per gestire, ad esempio, i fondi che giungeranno da Bruxelles per la progettazione, già fissati in 50,5 milioni di euro dalla Ue a inizio dicembre 2008.
Su questo punto il sottosegretario Jakomin si è riservato alcuni approfondimenti nelle prossime settimane, dopo una valutazione in termini giuridici da parte del Governo sloveno.
L'Unione europea, comunque, come ha oggi osservato Katrien Prins, a nome del coordinatore europeo del Progetto n. 6 Laurens Jan Brinkhorst, caldeggia proprio questa soluzione: "la creazione di un EEIG il prima possibile ha affermato - è di primaria importanza". La Commissione ha inoltre stabilito di convocare quanto prima i due Gruppi di lavoro (dei 4 istituiti) per le questioni giuridico-finanziarie e per la progettazione tecnica.
La Ue peraltro vuole "bruciare i tempi" - troppo ne è stato sinora perduto, hanno sottolineato Riccardi, Vivaldi e Jakomin - e attende "il prima possibile" l'invio, ha osservato la Prins, della bozza del Piano d'azione strategico per trasmetterlo all'Agenzia TEN, cioè all'organismo esecutivo dell'Ue per la rete transeuropea di trasporto, che provvede all'attuazione tecnica e finanziaria delle nuove direttrici viarie d'interesse comunitario.
ARC/RM