AUMENTA OCCUPAZIONE (65%), IN FVG +20MILA LAVORATORI

Trieste, 30 ott - In Friuli Venezia Giulia aumentano le assunzioni a tempo indeterminato, +5,9 p.c. nei primi mesi del 2006 rispetto allo stesso periodo del 2005 (+7 a Trieste e Udine, +13,4 a Gorizia e +13,6 a Pordenone), ed aumentano addirittura dell'11,5 p.c. gli avviamenti complessivi al lavoro, con il 6 p.c. in più di aziende che hanno aperto le porte a nuovi assunti. Dati principalmente riferiti al primo semestre 2006, illustrati dall'assessore regionale a Formazione e Lavoro, Roberto Cosolini, e dal direttore dell'Agenzia regionale del lavoro, Domenico Tranquilli, che - secondo l'esponente della Giunta - confermano che il problema dei precari nell'estremo Nordest (fra i 30 e i 40mila) ß molto meno rilevante di quanto in alcuni casi si vorrebbe fare emergere. La tendenza di un Friuli Venezia Giulia che gode di buona salute, ha spiegato, ß quella di una progressiva stabilizzazione grazie alla politica positiva delle aziende che investono in capitale umano e anche agli incentivi della Regione. Non a caso, quindi, la disoccupazione cala dal 4,9 p.c. del 2005 fino al 3 p.c. del primo trimestre 2006 ed al 3,3 p.c. del secondo, una percentuale definita fisiologica a dispetto di una media nazionale di poco inferiore all'8 per cento. Scende in maniera significativa anche la cassa integrazione che segna un complessivo -34,1 p.c. nei primi due trimestri 2006. In cifre, la forza lavoro ß cresciuta in tutti i settori dell'economia regionale di oltre 20mila unitÖ rispetto all'anno scorso, portando il tasso di occupazione dal 62,9 al 65,4 per cento. I disoccupati, invece, sono scesi da 26mila a 18mila (da 11 a 9mila i maschi, da 15 a 9mila le femmine). L'industria, ad esempio, vanta in tutte e quattro le province dati positivi sull'avviamento al lavoro: +4,8 p.c. a Udine, +20 a Trieste, +25,3 a Pordenone e +30,6 a Gorizia. La richiesta maggiore, tuttavia, ß quella di lavoratori generici nei settori manifatturieri e di trasformazione prodotti, una realtÖ che testimonia la necessitÖ di elevare il livello di occupazione industriale. Senza enfatizzare i risultati 2006, Cosolini ha però evidenziato la giusta direzione, quella dell'innovazione, intrapresa dalle aziende regionali, invitate ad utilizzare al meglio gli strumenti della politica industriale per consolidare il trend positivo. In questo senso, ha aggiunto, il rapporto trimestrale sull'economia e sul mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia diventerÖ un punto fermo, a disposizione dell'intera comunitÖ per monitorare lo stato di salute del sistema Friuli Venezia Giulia. ARC/FC