Solo Honsell (Open) e Martines (Pd) non firmano il testo di
sintesi tra le proposte di Cabibbo (FI) e Moretti (Pd)
(ACON) Trieste, 21 nov - Al termine di una lunga discussione
nella quale non erano mancati i distinguo tra Maggioranza e
Opposizione, e di un altrettanto prolungato confronto tra i
gruppi politici, il Consiglio regionale ha trovato la sintesi su
una mozione relativa alla guerra in corso in Medio Oriente. Il
testo è stato sottoscritto e approvato dai consiglieri di tutti i
partiti con l'eccezione di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e
Francesco Martines (Pd) che hanno scelto l'astensione.
Nella mozione approvata a larghissima maggioranza si esprime
"ferma condanna" per le atrocità commesse da Hamas, "vicinanza
alla popolazione" palestinese e a quella israeliana, grave
preoccupazione per l'evoluzione della situazione a Gaza
"condannando Hamas per l'utilizzo dei civili come scudi umani".
Si esprime inoltre una posizione "favorevole a pause umanitarie
al fine di permettere ai civili di abbandonare le aree di
guerra", e ci si propone di "difendere il diritto all'esistenza
dello Stato di Israele che rappresenta un presidio di democrazia
e libertà" auspicando nel contempo "la nascita di due Stati che
possano convivere pacificamente". Ci si dà infine l'obiettivo di
"attuare a livello locale tutte le azioni possibili per la
costruzione e il rafforzamento di una cultura di pace e
convivenza tra i popoli".
"In questo testo manca ogni riferimento al cessate il fuoco, per
me indispensabile", ha detto Honsell per motivare la sua
astensione. Mentre Martines lamenta "l'assenza di riferimenti
alla ritorsione dell'esercito israeliano, che ha provocato più di
10mila morti a Gaza". Al termine del voto il presidente del
Consiglio regionale, Mauro Bordin, ha sottolineato il suo
compiacimento per la mozione unitaria, "un momento importante che
rappresenta un bel segnale da parte delle istituzioni".
La mozione congiunta era stata chiesta a più riprese da diversi
esponenti dell'Opposizione, in particolare dai dem Russo e
Cosolini, nel corso del dibattito mattutino. Appello raccolto dal
governatore Massimiliano Fedriga che già in aula aveva suggerito
un testo di sintesi, poi approfondito e discusso con tutti i
gruppi politici.
Prima di proporre la sua mediazione, il governatore aveva voluto
comunque rimarcare le distanze con alcune posizioni dei
consiglieri di minoranza. "Sentire parlare di Israele come di uno
Stato barbaro è inaccettabile - aveva detto in aula alla fine del
dibattito - perché ritengo quel Paese un presidio di libertà e di
democrazia. E Moretuzzo ha detto che Hamas non si può
giustificare, però ha aggiunto subito dopo una serie di 'ma' che
riguardano Israele. E vi suggerisco di andare con le pinze quando
citate i dati delle vittime civili perché sono numeri forniti da
Hamas. Io credo che non si possa essere equidistanti tra Israele
e Hamas, tra chi ha sgozzato dei bambini e un Paese che si
difende".
Dando il via al dibattito, era stato il capogruppo del Pd Diego
Moretti in qualità di primo firmatario a riassumere i termini
della mozione condivisa da tutti gli esponenti della minoranza:
ferma condanna "delle atrocità commesse da Hamas", vicinanza in
ogni sede "alla popolazione palestinese e a quella israeliana",
"grave preoccupazione per il drammatico evolversi della
situazione a Gaza" dove l'intervento militare "sta imponendo alla
popolazione civile perdite umane e condizioni di vita
inaccettabili", l'auspicio "di un immediato cessate il fuoco" e
l'impegno della Giunta per "la costruzione e il rafforzamento di
una cultura di pace e convivenza tra i popoli". Per rafforzare
questi concetti, Moretti aveva ricordato che "anche il ministro
Tajani chiede una tregua umanitaria e ribadisce la linea dei due
popoli-due Stati". "Nessuno si permetta - aveva aggiunto il
capogruppo dem - di dire che con la nostra mozione difendiamo chi
ha iniziato la guerra attaccando in modo terroristico degli
innocenti".
Per la Maggioranza era stato invece il primo firmatario Cabibbo a
illustrare la mozione del Centrodestra "che sgombra il campo da
un grande equivoco: condanna dei terroristi di Hamas e difesa di
Israele senza se e senza ma. Stiamo dalla parte dell'Occidente,
della libertà, del garantire la sicurezza di Israele. La
rappresaglia dell'esercito israeliano è una legittima reazione a
un attacco e mira a perseguire gli esecutori".
ACON/FA