(ACON) Trieste, 20 nov - Il movimento politico Adesso Trieste
interviene sulla presentazione del progetto rivisitato del Parco
del Mare tenutasi stamattina a Trieste. "Ci sono voluti vent'anni
perché i promotori del Parco del Mare si rendessero conto che uno
zoo acquatico fosse un'idea fuori dal tempo, insostenibile da
qualunque punto di vista - attacca Riccardo Laterza, capogruppo
in Consiglio comunale -. Estendiamo questo slancio di
consapevolezza e rendiamoci conto, senza far passare un altro
ventennio, che l'area della Lanterna non va cementificata ma
restituita alla città con spazi aperti e verdi".
Gli fa eco la consigliera regionale del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg, Giulia Massolino, che esprime
perplessità: "Innovazione tecnologica è ben altro. La tecnologia
nell'ambito dei beni culturali è un'interessante opportunità se
applicata integrando opportunamente virtuale e reale. Sappiamo
che le tecnologie di fruizione dei contenuti multimediali,
specialmente di tali dimensioni, sono estremamente costose e
hanno alti costi di manutenzione e sostituzione, vista la veloce
obsolescenza".
"Attenzione - aggiunge Massolino - anche al rischio greenwashing:
non si capisce come l'idrogeno possa essere integrato anche in
questo progetto e alle belle parole sull'importanza delle
infrastrutture verdi andrebbe abbinato un serio ragionamento
sulle alberature contro le isole di calore e sull'adattamento ai
cambiamenti climatici. Infine - conclude la consigliera regionale
- curioso che si scelga di inserire in uno dei più begli spazi di
Trieste un edificio sostanzialmente chiuso e buio, dal cui
interno non si possa neanche intravedere il mare su cui è
affacciato".
ACON/COM/fa