POLITICHE SOCIALI: ILLY, NECESSARIA RIFORMA CORAGGIOSA WELFARE

Trieste, 20 nov - "Il sistema di welfare italiano deve essere consolidato e adattato alle nuove sfide della globalizzazione, senza per questo copiare il modello americano, con l'obiettivo di migliorare le tutele di tutti i cittadini, soprattutto di quelli delle fasce più deboli, ma anche di rendere più competitivo il nostro sistema economico". Lo ha detto il presidente della Regione Riccardo Illy, intervenendo oggi al Centro congressi dell'Area Science Park di Padriciano, alla giornata conclusiva del seminario internazionale sul tema "Perchá Europa: prospettive di welfare in Friuli Venezia Giulia e nell'Europa allargata". L'iniziativa ß stata promossa dal Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil, con il sostegno del Fondo sociale europeo, della Regione e del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. "La globalizzazione - ha detto Illy rappresenta un importante fattore di sviluppo. Dobbiamo essere però consapevoli che, di fronte a questa sfida, alcune imprese sapranno crescere e innovare, altre entreranno in una fase di declino". Ecco perchá il nostro sistema di welfare, secondo il presidente della Regione, deve migliorare i meccanismi di mobilitÖ diretta dei lavoratori tra le imprese in crisi e quelle invece che hanno bisogno di nuove risorse professionali, passando anche attraverso adeguati periodi di formazione, in moda da evitare periodi di disoccupazione. Dove invece bisogna essere "coraggiosi", secondo Illy, ß nella riforma del sistema previdenziale, che nel nostro Paese ß particolarmente "debole". Il problema principale non ß tanto quello dei conti degli istituti pensionistici, ma quello - ha rilevato il presidente - degli oneri previdenziali altissimi che gravano sul costo del lavoro, ormai superiori al 40 per cento, riducendo il reddito netto dei lavoratori. Introducendo un sistema previdenziale misto, di tipo pubblico-privato, sarÖ possibile gradualmente - ha osservato Illy, citando uno studio a suo tempo messo a punto dall'economista premio Nobel Franco Modigliani - abbassare il peso degli oneri previdenziali sul costo del lavoro fino ad arrivare al 20 per cento, utilizzando a questo fine anche l'indennitÖ di Trattamento di fine rapporto (Tfr). Secondo Illy, un'autentica mobilitÖ dei lavoratori all'interno della nuova Europa allargata potrÖ avvenire solo se i diversi sistemi di welfare saranno resi omogenei, facendo riferimento alle esperienze migliori condotte nei diversi Paesi europei. Al seminario internazionale promosso dal Spi all'Area Science Park si sono confrontati sindacalisti ed esperti di Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia Montenegro, Romania, Ungheria e Polonia. Le conclusioni sono state tratte da Morena Piccinini, della segreteria confederale della Cgil. ARC/Paolo Fragiacomo