Per l'assessore alla Salute bisogna stimolare un grande processo
di alfabetizzazione in grado di coinvolgere la popolazione
Trieste, 9 nov - "Le tante tematiche sollevate dalle scienze
della vita ci spingono a riflettere sulla capacità di utilizzare
al meglio le competenze, i talenti, le capacità nel trovare
soluzioni innovative a disposizione oggi del nostro sistema.
Dobbiamo inoltre ragionare in profondità sulle modalità
necessarie per mettere i cittadini nelle condizioni di utilizzare
agevolmente e quotidianamente queste importantissime risorse.
Tutto questo rappresenta infatti un alleato straordinario nel
processo di rimozione dei principali limiti che finiscono per
indebolire le nostre risposte di salute chiamate a rispettare i
principi di appropriatezza e di prossimità".
Lo ha affermato l'assessore alla Salute Riccardo Riccardi durante
l'evento internazionale "Promuovere l'innovazione nelle Scienze
della Vita - Friuli Venezia Giulia, The place to be" in programma
a Trieste.
"Per raggiungere questo obiettivo è necessario però un grande
processo di alfabetizzazione in grado di coinvolgere la
popolazione - ha sottolineato Riccardi -. Senza queste importanti
premesse, rischiamo che le potenzialità legate alle scienze della
vita siano enormi ma di non essere in grado di utilizzarle al
meglio".
Nel corso del suo intervento Riccardi si è anche soffermato su
alcuni fenomeni che interessano il nostro territorio.
"Il Friuli Venezia Giulia presenta alcuni dati certi e
indiscutibili. Da una parte è una delle regioni con l'indice di
vecchiaia più alto in Italia. I residenti con almeno 65 anni di
età sono il 27% contro il 23,8% a livello nazionale. Dall'altra
siamo diciottesimi nel nostro Paese per natalità. Allo stesso
tempo - ha aggiunto l'assessore - continuiamo a registrare ottimi
risultati nel campo della ricerca e dell'innovazione".
"Per affrontare in modo più appropriato queste situazioni e per
rendere maggiormente fruibili le conquiste ottenute dai nostri
ricercatori il nostro Paese - ha precisato Riccardi - deve fare
un grande sforzo culturale teso a migliorare il nostro potere
decisionale".
"La ricerca oggi produce risultati in grado di dare risposte di
maggiore appropriatezza e qualità che si scontrano però con la
capacità delle istituzioni di creare le condizioni per prendere
le decisioni più adeguate per i cittadini".
Per Riccardi la sfida è quella di incentivare il processo di
alfabetizzazione della società su queste tematiche, di far
conoscere a un pubblico più largo queste dinamiche per abbattere
quei muri che caratterizzano gli attuali sistemi sanitari e che
rischiano di indebolire la nostra capacità di garantire le
necessarie risposte di salute.
"Per vincere questa partita - ha concluso l'assessore - è
fondamentale investire inoltre sul capitale umano che si occupa
della salute pubblica. Il personale è certamente in sofferenza
anche a causa del calo demografico della popolazione. Il sistema
Paese, oltre a intervenire con decisione sull'integrazione
sociosanitaria, deve garantire finanziamenti, tecnologie,
formazione e retribuzioni adeguate a questa comunità determinante
per la nostra vita".
ARC/TOF/pph