L'assessore ha visitato oggi la fiera Ecomondo di Rimini, evento
di riferimento per la transizione ecologica
Trieste, 8 nov - "Ecomondo è sicuramente la fiera più
importante a livello europeo per quanto concerne la sostenibilità
e la transizione ecologica e offre una visione ampia sulle
principali novità connesse sia alla decarbonizzazione dei
trasporti sia all'utilizzo di nuovi materiali ecocompatibili in
edilizia e al recupero e riutilizzo di quelli derivanti dalle
demolizioni delle strutture esistenti. Settori nei quali il
Friuli Venezia Giulia è sempre stato all'avanguardia, a partire
dal trasporto pubblico locale, come dimostrano i forti
investimenti compiuti per mantenere sempre moderno e aggiornato
il parco mezzi delle società operanti sul territorio regionale su
rotaia e su gomma. Per quanto riguarda il Tpl, questa fiera
ribadisce la grande attenzione posta all'idrogeno, a ulteriore
conferma della bontà del progetto di sviluppo della 'North
Adriatic Hydrogen Valley' avviato dalla Regione assieme a
Slovenia e Croazia".
È quanto evidenziato dall'assessore regionale alle Infrastrutture
e trasporti Cristina Amirante a margine della sua visita
all'edizione 2023 della fiera Ecomondo, in corso di svolgimento a
Rimini, che si conferma l'evento di riferimento in Europa per la
transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e
rigenerativa.
L'assessore ha visitato gli stand delle aziende del Friuli
Venezia Giulia presenti in fiera a Rimini e ha posto in risalto
come da tali incontri siano emersi "interessanti sviluppi per
quanto riguarda il ricorso a materiali innovativi che possano
sostituire quelli tradizionali, aumentando la durabilità, la
resistenza e riducendo gli oneri manutentivi nel tempo e anche il
recupero e riutilizzo dei materiali derivanti dalle demolizioni
edilizie. Un settore che punta a sviluppare certificazioni grazie
alle quali indicare negli appalti pubblici una preferenza per il
ricorso a materiali riciclati ed ecosostenibili. È questa
un'ipotesi interessante, che in Friuli Venezia Giulia potrebbe
favorire la demolizione selettiva di aree dismesse, come le
vecchie caserme o siti produttivi abbandonati. In quest'ottica
l'abbattimento di edifici inutilizzati passerebbe infatti
dall'essere solo un costo a una fonte di guadagno, favorendo
anche il recupero di siti inutilizzati".
ARC/MA/al