Questa mattina il sopralluogo sul lungomare di Barcola a Trieste
Trieste, 6 nov - "Quello che ci troviamo ad affrontare oggi,
con tutta la sua evidenza, è un mutamento climatico
caratterizzato da eventi violenti sempre più ravvicinati. Dal
mese di luglio il territorio della nostra regione è stato più
volte colpito in maniera importante da ondate meteo avverse che
ci hanno visto impegnati costantemente in attività di messa in
sicurezza delle comunità e del territorio".
Lo ha rilevato oggi l'assessore regionale con delega alla
Protezione civile del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi,
che ha eseguito un sopralluogo lungo nella pineta di Barcola e
sul lungomare, a Trieste, insieme al sindaco Roberto Dipiazza e
al direttore centrale della Protezione civile regionale Amedeo
Aristei. L'area è stata gravemente danneggiata dalla mareggiata
dei giorni scorsi.
"La forza delle acque ha compromesso parte del lungomare con
erosioni importanti nella parte della passeggiata - ha detto
Riccardi che in questi giorni ha monitorato costantemente
l'evoluzione delle condizioni meteo con sopralluoghi nelle zone
più colpite e dalla sala operativa regionale della Protezione
civile -. È evidente che non potremo intervenire con l'ordinario
per rimediare a questo tipo di danno, particolarmente ingente".
"Il primo passo da fare sarà quello della conta dei danni, che
riceveremo dai Comuni colpiti - ha spiegato l'assessore Riccardi
-. Sarà necessario capire di che danni si tratta, che tipologia
di intervento è necessario eseguire per rimediarvi, quali le
competenze e quali i poteri. E quali le disponibilità
finanziarie. La conta dei danni sarà portata all'evidenza dal
Dipartimento nazionale di Protezione civile per una eventuale
dichiarazione di Stato di calamità".
"Gli interventi eseguiti dalla Regione per la tutela della
comunità, per la salvaguardia della sua incolumità e per la
tutela del territorio, hanno fatto sì che queste giornate di
intenso maltempo causassero danni certamente importanti ma
comunque limitati: investire sulla sicurezza del territorio ha
evitato l'esondazione dei film principali, come ad esempio
l'Isonzo, e un ripristino delle condizioni più critiche in tempi
molto brevi. Molte restano le situazioni da risolvere, partendo
da Mortegliano per arrivare fino ai recenti smottamenti nelle
Alpi e nelle Prealpi".
ARC/PT/ma