Udine, 23 mar - Serrature forzate, furti e atti di vandalismo non riguardano soltanto privati cittadini ed imprese ma coinvolgono ormai anche i luoghi di culto.
Oltre a coltivare il riprovevole vizio d'infilare la mano nella cassetta delle elemosine o di portarla addirittura via, i ladri stanno infatti prendendo di mira, talvolta su commissione, i tesori che le chiese del Friuli Venezia Giulia conservano gelosamente; un patrimonio rilevante non soltanto per il mero valore venale degli oggetti, ma anche per la loro importanza a livello storico e per il ruolo che rivestono nella memoria delle popolazioni.
Per questo oggi l'assessore regionale alle Autonomie locali e Sicurezza Federica Seganti ha incontrato a Udine il parroco della Madonna delle Grazie, Cristiano Cavedon, che le ha consegnato un elenco di chiese della regione maggiormente colpite da atti di vandalismo e microcriminalità.
Oltre alla chiesa di don Cavedon, tra queste troviamo a Udine il Santuario della Beata Vergine di Castelmonte, la chiesa di San Valentino, l'Istituto delle suore di Santa Maria dell'Orto (visitato anch'esso oggi dall'assessore) , il Convento dei frati cappuccini di via Ronchi. A Tarvisio è considerata a rischio la Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, mentre da Pordenone viene chiesta attenzione per la chiesa del Cristo Re, la Beata Vergine delle Grazie e la parrocchia dell'Immacolata Concezione. Per Gorizia i luoghi di culto a rischio sono la parrocchia dei Santi Illario e Taziano, quella dei Santi Vito e Modesto, quella di Sant'Ignazio ed il Convento dei frati cappuccini di piazza San Francesco, recentemente oggetto di ben due furti in pochi giorni. Infine Trieste, che conferma i problemi, già segnalati all'assessore a dicembre nel corso delle sue visite ad entrambi i siti, del convento e della chiesa dei frati di Montuzza e del Santuario Maria Madre Regina di Monte Grisa.
"Videosorveglianza, illuminazione migliore ed interazione delle forze dell'ordine possono essere anche in questo caso risposte utili" ha notato l'assessore, confermando come il mix di questi tre strumenti possa rivelarsi efficace per proteggere una fetta così importante del patrimonio artistico ed architettonico del Friuli Venezia Giulia.
Oggi i parroci tendono sempre più spesso a mettere sotto chiave i pezzi più belli, sottraendoli così all'attenzione dei ladri ma anche alla vista dei fedeli e dei turisti che visitano le chiese" ha osservato l'assessore Seganti, sottolineando come in questo modo si privi la popolazione del godimento di un bene comune.
Con padre Cavedon Federica Seganti ha visitato quindi sia il convento che oggi ospita una comunità piccola ma importante di Servi di Maria (sette frati, un vescovo emerito, un diacono ed un laico) ammirando i preziosi arredi, i dipinti (realizzati tra il 600 e l'800) i paramenti sacri frutto del l'abile lavoro delle monache.
Oggetti che per quanto riguarda il Santuario della Madonna delle Grazie sono stai tutti catalogati, ma che in molti altri luoghi sono invece assai più esposti.
"In vista della predisposizione del piano sicurezza 2009 quella di oggi è stata un'utile occasione per analizzare le proporzioni di un fenomeno che riverbera i suoi effetti su più livelli", ha spiegato l'assessore, notando che il depauperamento dei luoghi di culto implica, tra le altre cose, un impoverimento delle nostre ricchezze culturali e artistiche.
Le telecamere potrebbero risolvere buona parte del problema, ha rilevato quindi l'assessore, notando tra l'altro che l'attività all'interno dei luoghi di culto è sempre codificata e facilmente rilevabile, per cui i malintenzionati possono agire senza problemi.
A tale proposito don Caverdon ha ricordato che addirittura un ladruncolo si era fatto chiudere nella chiesa per agire indisturbato ed in quel caso un impianto di sorveglianza interno sarebbe stato utile a rivelarne la presenza.
Ricevendo la mappa dei luoghi di culto a rischio dalle mani del parroco di Santa Maria delle Grazie l'assessore si è impegnata ad elaborare al più presto un piano per la definizione di un accordo quadro che coinvolga tutti i luoghi di culto del Friuli Venezia Giulia e consenta di mettere in atto strategie adeguate a proteggere quello che, ha detto, è un patrimonio importante per tutta la comunità regionale. ARC/LVZ