MINORANZE: CONVEGNO INTERN. SU SPORT - IDENTITA' - TERRITORIO

Udine, 2 mar - Lo sport significa socializzazione, dialogo, competizione e sviluppo della convivenza. Oltre a questi valori di carattere universale, l'attività sportiva rappresenta per le minoranze linguistiche anche uno strumento di rivendicazione della propria identità: nelle palestre e sui campi da gioco si usa, infatti, in questi casi la lingua minoritaria, che di solito nel quotidiano non trova la necessaria diffusione. Infine, lo sport può contribuire alla promozione turistica, quindi allo sviluppo di un determinato territorio, sul quale storicamente vive una comunità linguistica. Questi i punti principali emersi nel corso del convegno internazionale "Lenghis in goal - Identità linguistiche, sport e territorio", organizzato oggi a Udine dalla Regione (Servizio Identità linguistiche culturali e corregionali all'estero della Direzione Istruzione, Formazione e Cultura) e dall'UISP (Unione italiana sport per tutti) del FVG. L'importanza della presenza delle minoranze linguistiche come occasione di sviluppo economico del territorio regionale, è stata sottolineata dall'assessore regionale alle Risorse agricole, naturali e forestali, Claudio Violino, che ha anche evidenziato come "queste culture devono convivere insieme: il Friuli Venezia Giulia può in questo senso diventare un grande laboratorio per tutta l'Europa". Gli appartenenti alle minoranze linguistiche sono nell'Unione europea quasi 50 milioni. I partecipanti al convegno hanno spiegato come lo sport rappresenta uno dei principali mezzi di conservazione delle identità etniche minoritarie, per tanti aspetti oggi minacciate dai processi di globalizzazione in corso. Sono state significative le esperienze presentate in tale ambito dai relatori friulani, occitani, catalani, sloveni d'Italia ed italiani dall'Istria. Nel corso dell'incontro sono stati affrontati i molteplici aspetti relativi all'identificazione (ad esempio, della tifoseria) con le lingue minoritarie. Sul significato della comunicazione sportiva nella propria madrelingua hanno invece (attraverso un'intervista registrata) presentato la propria testimonianza Dino Zoff e Bruno Pizzul. Sugli aspetti simbolici d'identificazione con la propria squadra-lingua si è infine soffermato anche l'assessore Violino. "La lingua è importante in tutte le sue relazioni, quindi anche nello sport, attraverso il quale vi è la possibilità, in larghi strati della popolazione, d'identificazione con il territorio. Speriamo, che in un futuro si possa giungere, così come già avviene in Scozia e nel Galles, ad una nazionale friulana di calcio. Questo non per rivendicazione nazionalistica, ma poiché così si darebbe un contributo importante allo sviluppo dell'identità linguistica friulana", ha spiegato l'assessore Violino. Hanno partecipato, tra gli altri, al convegno, il vicepresidente del Consiglio regionale, Anna Maria Menosso ed il direttore del Servizio Identità linguistiche, culturali e corregionali all'estero, Marco Stolfo. ARC/MCH