(ACON) Trieste, 17 nov - AB - Una verifica sullo stato dei
provvedimenti all'esame della Commissione paritetica e una serie
di considerazioni sugli indirizzi per il lavoro da svolgere sono
stati i punti focali dell'incontro in Consiglio regionale
promosso dal presidente Alessandro Tesini con la V Commissione, i
capigruppo, il presidente della Regione, i componenti regionali
della Commissione paritetica e il suo presidente, Ferruccio Saro.
A guardare le modifiche costituzionali, ha affermato Tesini, la
lettura prevalente ß il rischio potenziale di una compressione
dell'autonomia speciale, anche se la stessa non ß messa in
discussione, a favore di nuovi poteri che si profilano per le
Regioni ordinarie. Una omologazione non di diritto quindi, ma di
fatto.
Considerati i tempi per la riscrittura dello Statuto, ha aggiunto
Tesini, va considerata la necessitÖ di ricorrere da subito, per
una prima opera di chiarimento e puntualizzazione della speciale
autonomia, allo strumento delle norme di attuazione nella loro
massima potenzialitÖ espansiva. Diventa quindi fondamentale, per
la Commissione paritetica, la natura e il tipo di indirizzo che
fornirÖ il Consiglio regionale e il sostegno che saprÖ dare al
suo lavoro.
La stesura del nuovo Statuto, ha sostenuto Tesini, sarÖ un lavoro
impegnativo di rivisitazione delle norme e delle fonti e non
potrÖ risolversi con un semplice recepimento, ma dovrÖ riscrivere
le materie di competenza delle Regione. SarÖ inoltre necessario
che le Regioni speciali si muovano in sincronia.
Antonio Martini (Margh), presidente della V Commissione, ha
invitato a ragionare in termini di interpretazione evolutiva
dello Statuto e ha manifestato la necessitÖ di correggere la
norma di attuazione sulla nomina della delegazione regionale
della Corte dei Conti, che deve spettare al Consiglio e non alla
Giunta regionale. Va inoltre fatta chiarezza sul discorso
viabilitÖ, nel senso che prima di accettare la gestione delle
strade bisogna avere certezze finanziarie. Va infine rivisto,
corretto e integrato l'elenco dei beni demaniali da trasferire
alla Regione.
Ferruccio Saro ha escluso tentativi di omologazione tra Regioni
speciali e ordinarie, anche perchá il ministro La Loggia ß
fortemente aperto alle istanze federaliste e profondo conoscitore
delle realtÖ regionali. Dobbiamo lavorare in un quadro
costituzionale altamente dinamico e in questo contesto andare a
una ridefinizione delle materie concorrenti.
Di solito, ha aggiunto, la Regione ha sempre avanzato al Governo
richieste e proposte sulle quali si ß sviluppata una trattativa
che ha portato, grazie al clima di collaborazione in Paritetica,
all'approvazione di ben undici norme di attuazione solo dal 2000
a oggi. Importante sarÖ proseguire su questa strada. Rispetto
alle norme di attuazione in discussione, ha ricordato che giÖ
mercoledå prossimo la Commissione avrÖ all'ordine del giorno
questioni come la sanitÖ e la veterinaria, la norma sulla tutela
dei beni culturali e quella sul Commissariato di Governo.
E' sempre aperto, inoltre, il confronto sulle altre questioni:
elenco aggiuntivo dei beni demaniali, potere sostitutivo, ruolo
internazionale, rapporti con l'Unione europea. Il decentramento
di altre competenze dallo Stato alla Regione, ha però ammonito,
non potrÖ che avvenire a costo zero, ossia con risorse trasferite
non superori a quelle che vengono oggi impiegate per gestire le
stesse competenze.
Il presidente della Regione Riccardo Illy ha quindi invitato a
considerare le modifiche costituzionali non una minaccia per la
specialitÖ, ma a guardare più alle opportunitÖ che offrono per
acquisire nuove competenze in capo alla Regione.
Rispetto al lavoro della Commissione paritetica, ha detto di
ritenere indispensabile continuare con un ottimale coordinamento
tra Consiglio e Giunta e mantenere un approccio bipartisan, che
oggi possa sostenere il suo impegno e domani si possa estendere
alla discussine e all'approvazione della bozza di nuovo Statuto.
Sulla delegazione regionale della Corte dei Conti, Illy ha
ricordato che ß il decreto a stabilire che alla nomina provveda
il Consiglio dei ministri su indicazione del presidente della
Regione e ha ribadito, nel provvedere alla designazione, di
essersi ripetutamente confrontato con il presidente del Consiglio
regionale. Rispetto al trasferimento di ulteriori competenze, le
risorse dovranno giungere con più decimi o con la definizione
altri tributi ai quali la Regione potrebbe compartecipare.
Si ß quindi sviluppato un dibattito, nel corso del quale Roberto
Molinaro (UDC) ha messo come punti prioritari l'individuazione di
chi e come, dentro l'ordinamento della Regione, farÖ il supporto
alla rappresentanza regionale della Commissione paritetica, un
chiarimento sui trasferimenti di funzioni alle autonomie locali e
una riflessione sulle funzioni che si vogliono trasferite, che
dovranno essere esercitabili e non rimanere fiori all'occhiello
inefficaci.
Roberto Asquini (FI) ha definito la Paritetica elemento
essenziale per ottenere risultati tangibili, che però negli
ultimi tempi sono arrivati col contagocce: non abbiamo fatto
passi avanti su beni culturali, strade, motorizzazione civile,
potestÖ fiscali, solo parziali sui beni demaniali. Dopo due anni
e mezzo di scarsi risultati si ß chiesto se questo immobilismo
sia stata una scelta strategica per mettere in difficoltÖ alle
elezioni la Giunta precedente.
A giudizio di Nevio Alzetta (DS), in questa fase di grande
evoluzione costituzionale, e per noi anche statutaria, il mandato
alla Commissione paritetica dev'essere di dar corso subito ai
temi individuati da Saro, ma ha avanzato seri dubbi sul fatto che
sia possibile fare le riforme a costo zero. La componente
regionale nella Paritetica dovrÖ quindi impegnarsi anche per
individuare le coperture finanziarie.
Alessandra Guerra (LN) ha ricordato come in passato, quando
cambiava la componente regionale, fosse buona regola che il
presidente della Paritetica rassegnasse le dimissioni. Poi poteva
essere riconfermato, come sostituito con un altro membro scelto
dai nuovi componenti. Oggi invece, ha affermato, non sappiamo la
collocazione di questo presidente ná l'indirizzo che darÖ al suo
incarico.
Per Carlo Monai (Citt), un presidente della nostra Regione ß un
elemento di garanzia in più. Sui nuovi trasferimenti di
competenze, particolare importanza rivestiranno quella sulla
viabilitÖ, per i miglioramenti che tutti si attendono nei
collegamenti, a iniziare da quelli con le localitÖ balneari, e
quella sui beni culturali, con la speranza di riuscire a
valorizzare appieno luoghi di grande importanza come Cividale.
Abbiamo espresso una delegazione regionale qualitativamente molto
forte, coså Isidoro Gottardo (FI), nella consapevolezza che il
mantenimento, il consolidamento e l'ammodernamento delle
condizioni della specialitÖ siano legati al lavoro della
Paritetica. Nel rapporto con l'Unione europea, la collocazione
del Friuli Venezia Giulia dovrÖ essere dinamica ed esprimersi in
termini di cooperazione internazionale facendo tesoro delle
esperienze fin qui acquisite.
Considerato che i lavori della Paritetica accompagneranno grandi
processi legati a un confine che non ci sarÖ più, Bruna Zorzini
(PDCI) ha giudicato ancora più urgente quanto verrÖ fatto in
Consiglio regionale per la revisione dello Statuto, che dovrÖ
sforzarsi di recepire elementi di novitÖ e far salvi quelli di
specificitÖ.
Critico sulla vicenda della Corte dei Conti si ß detto Luca
Ciriani (AN). C'ß stata una sottovalutazione spensierata e senza
precedenti della gravitÖ di quello che ß accaduto, ha detto.
Abbiamo consegnato nelle mani dell'Esecutivo il compito di
nominare i suoi controllori invece di affidare correttamente
questa incombenza - come in altre Regioni - al Consiglio
regionale, eventualmente affiancato dall'Assemblea delle
autonomie locali.
Per Franco Brussa (Margh), la possibilitÖ di riformare il nostro
Statuto e di riannodarlo alle modifiche costituzionali deve
essere vista come una grande opportunitÖ e non vissuta con
timore. E' indispensabile che il Consiglio regionale eserciti un
preciso ruolo di indirizzo nei confronti della Paritetica ed ß
necessario che si faccia chiarezza, quando si chiede il
trasferimenti di beni demaniali, su finalitÖ e utilizzo.