Trieste, 24 feb - Va nel segno della semplificazione e dell'accelerazione delle procedure il protocollo d'intesa tra Regione Friuli Venezia Giulia e Procura generale della Repubblica di Trieste, che indica nuove linee guida cui attenersi per la segnalazione e l'accertamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.
Il documento, sottoscritto oggi a Trieste dall'assessore alla Salute e alla Protezione sociale, Vladimir Kosic, e dal procuratore generale Beniamino Deidda - presenti il segretario generale della Regione, Daniele Bertuzzi, il presidente della Commissione regionale sull'amianto, Mauro Melato, e rappresentanti delle Aziende sanitarie - costituisce un modo innovativo di affrontare un tema di grande rilevanza sociale, attribuendo un ruolo di polizia giudiziaria ai servizi di medicina del lavoro, che diventano in questo modo i primi attori delle attività di accertamento, sia sanitario che tecnico.
Di fatto, come concordato tra Amministrazione regionale, Aziende per i Servizi sanitarie e Procure della Repubblica del Distretto Friuli Venezia Giulia, in caso di infortunio o malattia professionale saranno gli addetti dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro ad attivarsi, avviando le indagini e le inchieste necessarie, e sgravando da questo compito le Forze dell'Ordine, Carabinieri o Polizia.
Alle Procure saranno così sottoposti esclusivamente i casi più gravi, in cui l'azione penale è obbligatoria.
Si tratta, come è stato rilevato, di un'"alleanza" tra Autorità giudiziaria e tecnici, da cui ci attendono in particolare la tempestività delle indagini per accertare le circostanze degli infortuni, ed una significativa riduzione dei casi sottoposti all'esame della magistratura, che in questo modo potrà concentrare le sue energie sulle situazioni di maggiore rilevanza, garantendo sentenze in tempi rapidi, così come chiedono i cittadini.
Non solo. Il modo di operare precedente alla firma di questo protocollo distraeva troppe forze alle attività di prevenzione, in quanto molte indagini venivano effettuate anche in casi in cui l'azione penale non si sarebbe mai sviluppata.
Ora ci si potrà dunque concentrare molto di più sulla prevenzione, che, è stato sottolineato, rappresenta l'altro, vero obiettivo di Regione, Aziende sanitarie e Procure. Una prevenzione efficace, attraverso la quale è destinato a ridursi a ridursi il numero degli infortuni e, con esso, l'attività di repressione.
All'Amministrazione regionale rimane il compito di garantire le piante organiche dei servizi coinvolti e promuovere una capillare azione di informazione e formazione, da estendere a tutti i medici operanti in regione, sulle novità introdotte dall'accordo.
ARC/PPD