Udine, 23 ott - Un seminario sul sistema dei controlli da parte
degli enti pubblici, organizzato dalla direzione centrale delle
Risorse Economiche e Finanziare della Regione, svoltosi oggi a
Udine alla presenza degli assessori regionali Michela Del Piero
ed Enzo Marsilio, ha permesso di raccogliere elementi importanti
per l'ottimizzazione del sistema di verifica dell'attuazione
degli strumenti comunitari.
L'obiettivo dell'iniziativa era quello di poter assicurare un
miglior servizio agli operatori agricoli, riguardo alla fruizione
delle risorse messe a disposizione dalla Ue.
L'incontro, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle
associazioni e degli enti che operano nel settore primario ha
infatti permesso di riscontrare dall'esperienza di controllo
fattori utili per un ulteriore snellimento delle procedure.
Nel contempo, il seminario ha assolto all'obiettivo di
sensibilizzare gli organismi che fungono da tramite tra la
pubblica amministrazione e gli agricoltori, al fine di ridurre i
possibili errori nella compilazione delle domande di aiuti
comunitari che sono relative alla nuova programmazione del Piano
di Sviluppo Rurale (Psr) 2007-2013.
Controlli, dunque, ß stato detto da diversi relatori, che non
debbono essere considerati come uno strumento vessatorio nei
confronti dei beneficiari, benså un mezzo efficace per agevolare
il compito agli organi erogatori degli aiuti, in quanto
accelerano le procedure.
Procedure che, ha ricordato l'assessore regionale alla
Programmazione e Controllo, Del Piero, per quanto riguarda i
primi nove mesi del 2006 hanno consentito alla Regione di
verificare e di evadere ben 650 domande di aiuto.
Al centro dei lavori del seminario c'era in particolare l'analisi
di due misure di notevole rilevanza per il sistema agricolo
regionale: quella agroambientale (misura F), finalizzata a
garantire la sostenibilitÖ ambientale delle produzioni agricole,
e l'indennitÖ compensativa delle zone svantaggiate (misura E),
destinata a preservare il settore primario nell'area montana.
Ma si ß parlato anche delle analisi chimiche sui principi attivi
utilizzati in agricoltura.
A tale proposito la Del Piero ha annunciato l'approvazione, entro
l'anno, di un piano specifico, in ottemperanza alle prescrizioni
comunitarie.
Tra gli interventi che si sono susseguiti e hanno preceduto il
dibattito, Maria Teresa Antona, direttore del servizio Controllo
comunitario, si ß soffermata sulle competenze della struttura,
mentre delle risultanze dei controlli in loco sulle misure
comunitarie hanno parlato Pietro Sbuelz, Graziano Corsi, Sabrina
Gargiulo, Caterina Talotti, Gabriele Iacolettig, Luca Riva e
Valeriano Zampa, tutti della direzione centrale delle Risorse
Agricole, Naturali, Forestali e Montagna.
Sempre per l'Amministrazione regionale, Karen Miniutti ha poi
dimostrato l'evoluzione delle banche dati del sistema integrato
di gestione e controllo, nonchß la prossima attivazione del
Sistema informativo agricolo regionale (Siagri), il quale opererÖ
in raccordo con il Sistema informativo agricolo nazionale.
L'esperienza della Regione Marche, anche a livello nazionale, ß
infine stata illustrata da Adriano Berre.
Dal dibattito ß emersa tra l'altro l'esigenza di un cambiamento
di mentalitÖ da parte degli agricoltori che devono comprendere
come gli aiuti comunitari non sono più erogati sotto forma di
contributo, come accadeva in passato, ma costituiscono un
corrispettivo per la gestione ottimale dell'ambiente rurale.
Per migliorare il rapporto tra gli agricoltori, che sono i
fruitori, e gli enti erogatori dei benefici comunitari, secondo
l'assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali
e Montagna, Enzo Marsilio, occorrono dunque una migliore
formazione dei beneficiari, un costante confronto tra le parti
interessate e un'adeguata informazione alle aziende.
Ma serve anche un forte coordinamento tra gli enti pubblici nel
sistema dei controlli, per evitare duplicazioni e lungaggini che
vanno a svantaggio dei fruitori degli aiuti Ue.
"Un adeguato sistema di controllo - ha concluso Marsilio - non si
deve limitare a evidenziare le anomalie, ma deve segnalare in
modo puntuale le problematiche esistenti, per dare modo alla
pubblica amministrazione di poterle correggere per tempo".
ARC/Carlo Morandini