ECONOMIA: TONDO INCONTRA VERTICI CONFARTIGIANATO

Trieste, 03 feb - "Mi metto in gioco per riformare la pubblica amministrazione". Lo ha detto il presidente della Regione, Renzo Tondo, incontrando a Trieste i vertici di Confartigianato del Friuli Venezia Giulia, che hanno indicato la necessità di una riduzione della burocrazia e una semplificazione quali premesse affinché il tessuto delle imprese artigiane possa affrontare con maggiore slancio una crisi economica che di certo è globale, ma contro cui anche una Regione piccola, ma dinamica, può fare la sua parte. In quello che è stato il primo confronto della legislatura tra Tondo e il presidente regionale Graziano Tilatti, e i presidenti provinciali Silvano Pascolo (Pordenone), Carlo Faleschini (Udine), Ariano Medeot (Gorizia) e Dario Bruni, Trieste, presente anche il segretario dell'Associazione degli artigiani di Trieste, Enrico Eva, è stata compiuta una approfondita analisi di una situazione non certo facile, e sono state suggerite priorità e soluzioni possibili per ridare slancio a un'economia in recessione. Due, in particolare, i dati allarmanti evidenziati. Nella sola realtà della provincia di Udine il 10 per cento degli imprenditori artigiani vorrebbe chiudere l'attività. Parallelamente l'Ebiart, l'ente bilaterale che opera per migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli artigiani, erogando un'articolata tipologia di servizi e prestazioni, nel solo mese di gennaio 2009 ha affrontato 780 pratiche, a fronte di 460 nell'intero 2008: un segnale di sofferenza del comparto. Il tutto in un quadro complessivo in cui i giovani continuano a non volersi avvicinare alle attività imprenditoriali e, ancora nella provincia di Udine, il 30 per cento dei nuovi iscritti all'albo delle imprese artigiane della Camera di commercio sono extracomunitari. Il che significa, come è stato detto, che "esportiamo intelligenze e importiamo manodopera non qualificata". E allora, tra le soluzioni percorribili, vi è la necessità di stimolare nei più giovani la voglia di fare impresa, con un opportuno indirizzo scolastico, e di rafforzare le iniziative di formazione; parallelamente è stata avanzata l'ipotesi di avviare, a cura della Regione, corsi di aggiornamento professionale rivolti ai cassaintegrati, per favorirne una nuova occupazione come lavoratori autonomi. Non solo. Sarebbe opportuna anche una sinergia tra i settori produttivi per la commercializzazione: una sorta di marchio doc per il made in Friuli Venezia Giulia, che favorisca la penetrazione sui mercati. Inviti raccolti dal presidente Tondo, che, dicendosi disponibile ad un confronto istituzionale continuo con le associazioni di categoria sulle cose da fare, ha promesso al comparto il sostegno, anche al credito, di una Regione che saprà agire con il buon senso del padre di famiglia. Una Regione che per contenere gli effetti devastanti della crisi ha già dato il via alla stagione della realizzazione di grandi infrastrutture, e saprà riformare se stessa, oltre agli enti locali, alle comunità montane, alla sanità, agli enti collegati. E che sta per dare alla luce un contributo a fondo perduto sulla ristrutturazione delle abitazioni private, che creerà occasioni di lavoro artigiano e ridurrà le attività sommerse. ARC/PPD