(ACON) Trieste, 28 lug - "I dati riportati in questo documento
danno ragione dell'impegno profuso finora: il 2022 si è chiuso
con una crescita del Pil del 3,6% e le previsioni del 2023
parlano di una crescita dell'1,1%".
Lo si apprende dalla relazione - che porta la firma del
governatore Massimiliano Fedriga - sui contenuti del Documento di
economia e finanzia regionale (Defr) di programmazione per il
2024 che l'Aula ha accolto con i favori dei Gruppi di
Centrodestra mentre le Opposizioni votavano contro.
Parlando di "lavoro di squadra", Fedriga riporta che
"l'occupazione nel 2022 è aumentata del 2,9% rispetto al 2021,
mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 5,3%, il più basso
degli ultimi 11 anni: le previsioni rivelano che anche nel 2023
l'occupazione si manterrà su livelli molto elevati e la
disoccupazione calerà al 5,1%, inferiore quindi al valore medio
nazionale (7,9%)".
"L'abbattimento delle rette degli asili nido e i contributi Dote
Famiglia e Dote Scuola sono misure che intendiamo ampliare,
rendendole strutturali. Continueremo a promuovere politiche che
incentivino l'occupazione e la crescita delle imprese", si legge
ancora, e che "l'appartenenza al Friuli Venezia Giulia non è
definita dalle origini o dalla provenienza, ma dal senso di
appartenenza a una comunità solida e inclusiva".
"Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che nel nostro
territorio ammonta a quasi due miliardi di euro - ricorda Fedriga
-, richiede un ruolo attivo della regione come punto di raccordo
di area vasta. Desideriamo rendere la regione una terra sempre
più attrattiva per nuovi investitori e giovani talenti, per
questo abbiamo ridotto la pressione fiscale e triplicato gli
investimenti esteri e continueremo a promuovere ogni forma di
semplificazione burocratica".
Infine, un accenno al progetto della Valle dell'Idrogeno e
all'evento Nova Gorica/Gorizia 2025, definiti "due delle grandi
sfide a cui stiamo lavorando nell'agenda di governo. Sono
fiducioso che, con il nostro impegno comune, raggiungeremo
risultati straordinari".
A prendere la parola sul documento, il relatore per la
maggioranza Alessandro Basso (FdI), che ha paragonato i contenuti
del Defr al buon lavoro già dimostrato da Giunta e Centrodestra
per quanto riguarda l'Assestamento di bilancio, e i relatori per
la minoranza Andrea Carli (Pd) e Furio Honsell (Open Sinistra
fvg).
Il primo ha puntato il dito su denatalità e invecchiamento, che
per l'Istat in 10 anni porteranno il Pil regionale a calare oltre
l'1%, e come nel Defr 2024 non ci siano strumenti incisivi per
contrastare tale trend, invece si sono posti limiti a benefici
come quelli per la prima casa nei confronti di alcune famiglie
per motivi ideologici, cosa che non porta ad avere nuovi
lavoratori in regione.
Da parte sua, Honsell ha contrastato i contenuti della relazione
di Fedriga accusandolo di non menzionare mai le parole sanità e
ambiente, mentre dovevano essere i pilastri su cui sviluppare i
prossimi 5 anni. I dati presi in media, e che sono descritti come
positivi, in realtà non considerano che vi sono 100mila cittadini
del Fvg che rinunciano a prestazioni sanitarie per motivi
economici e 150mila a rischio povertà. La relazione contiene,
poi, tante belle parole anche sui parametri da raggiungere entro
il 2030 per l'ambiente, ma poi è poco ciò che si sta facendo
realmente.
ACON/RCM-fc