ASSESTAMENTO. DISCUSSIONE: CELOTTI, MASSOLINO, PELLEGRINO E POZZO

(ACON) Trieste, 25 lug - Sono intervenuti nel corso della seduta pomeridiana dedicata alla discussione del ddl 6 assestamento di bilancio 2023-25 anche i consiglieri Manuela Celotti (Partito democratico), Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg), Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra) e Massimiliano Pozzo (Partito democratico). Ha parlato di un assestamento "senza visione d'insieme" la consigliera Celotti. "Le sfide per il futuro sono sotto occhi di tutti, ma le misure proposte non guardano a un traguardo di medio periodo e non producono un cambiamento dei modelli". La rappresentante dem ha affrontato due questioni, che avrebbero dovuto orientare la Giunta. "Quella sociale, in primis - ha annunciato -. Le misure troppo poco prevedono una calibratura del sostegno sulle condizioni economiche e sociali diverse dei beneficiari. Perché non utilizzare parte dei fondi per potenziare le misure di cui beneficiano di chi è più in difficoltà? A partire dall'abbattimento dell'Irpef per le famiglie con basso Isee, passando per il potenziamento della Dote famiglia per chi ha un Isee inferiore ai 15mila euro. La sfida, oggi, è rivedere il sistema di welfare". La seconda questione riguarda la salute delle istituzioni pubbliche. "Cosa fa il pubblico e cosa gli serve? Cosa può e deve fare il privato? - si è chiesta Celotti, annunciando una serie di emendamenti -. Penso alla sanità: le risorse aggiuntive, i famosi 10 milioni, dovevano puntare rilancio del pubblico, per renderlo nuovamente attrattivo e arginare la fuga di personale, invece porta risorse al privato; ma penso anche ai Comuni, l'istituzione più vicina ai cittadini che non riceve risposte di alcun tipo". Ha puntato la sua attenzione sul clima la consigliera Massolino. "L'emergenza climatica è ignorata, anzi, spesso ci troviamo davanti a parole di scetticismo e minimizzazione anche in questa aula - ha sottolineato la rappresentante del Patto-Civica Fvg -: è chiaro che le politiche ambientali non sono prioritarie nell'agenda della Regione". La critica si è mossa quindi tra il bonus carburante ("fatta passare come misura ambientalista, non è certo la strategia di uscita dal pendolarismo del pieno"), le risorse destinate a Porto Vecchio ("E' la dimostrazione di uno sviluppo miope che creerà buchi nel centro di Trieste: sarebbe stato meglio spendere quell'importo per infrastrutturare l'area e la città con il primo tram moderno") e, più in generale, sui 100 milioni destinati alle azioni ambientali, "troppo pochi, vista la crisi epocale a cui stiamo assistendo". Massolino ha chiuso il suo intervento annunciando la volontà di intervenire su settori chiave con proposte "che non dovrebbero essere oggetto di tifoseria da stadio, ma derivare da un principio di realtà: questo assestamento assegna risorse, ma non vuole cambiare davvero la nostra regione e il suo futuro". Serena Pellegrino ha sottolineato come l'Assestamento in discussione "sia basato su una cifra extra-ordinaria" e di come "vantarsi" delle risorse a disposizione da allocare sia "palese sinonimo di una gestione alterata" anche quando messa a confronto con regioni come Veneto ed Emilia Romagna. "Il bilancio ha numeri che lasciano interdetti - ha riferito ancora -, ma chi si è rivolto all'assessore Roberti si è sentito dire che non c'erano fondi. Con oltre un miliardo a disposizione, qualcosa non deve aver funzionato. Sono stati fatti male i conti? Dubito. Credo che siano stati negati denari per investimenti destinati al benessere dei cittadini". Poi la consigliera di Avs ha evidenziato le criticità della manovra, tra poste assegnate in modo disorganico e sbilanciato ("è il settore del turismo il vero padrone"). Sulla sanità Pellegrino ha parlato di "strozzamento del pubblico" a favore del privato, "da cui si potranno acquistare servizi". Sul tema "il ministro della Salute Schillaci ha bacchettato le Regioni per l'utilizzo delle risorse e questo dimostra l'inadeguatezza di chi ci sta guidando" ha aggiunto Pellegrino. Il dem Pozzo ha impostato il suo intervento su quanto indicato nel Defr, documento che mostra sì dati positivi, ma anche "punti chiave preoccupanti". A partire dal tema dei redditi, "che sono diminuiti, tra inflazione, tassi di interesse sui mutui che stanno mettendo in grave difficoltà i cittadini. Le famiglie hanno bruciato 276 milioni di euro dei loro risparmi, quanto durerà la tenuta del mercato interno se i cittadini non arrivano a fine mese?". Il consigliere ha poi ricordato come l'industria "non se la passi benissimo, con il manifatturiero in difficoltà" e di quanto il commercio "soffra, con i negozi di vicinato che stanno sparendo". "In generale - ha concluso - nonostante gli sforzi positivi, mancano vere strategie strutturali sulle priorità elencate e siamo molto preoccupati che la manovra rischi di non spostare di nulla la curva negativa che ha imboccato il territorio regionale. Se i redditi perdono valore, se l'economia è stagnante, se il territorio si inaridisce, che futuro c'è?". ACON/MT-fc