ILLY A CONFERENZA SU PROGETTO PRIORITARIO N. 6

Udine, 16 ott - "Senza la realizzazione delle grandi infrastrutture non sarÖ possibile riprendere il cammino dell'Europa, secondo le due principali direttrici dell'allargamento e dell'approfondimento". Lo ha detto il presidente della Regione Riccardo Illy che, come presidente dell'Assemblea delle Regioni d'Europa (ARE), ha aperto oggi al castello di Udine il convegno internazionale "The trans-european network for transport: a strategic tool for cohesion in Europe", presenti il ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro, assieme al colleghi di Francia, Ungheria, Slovenia e Ucraina e al vicepresidente della Commissione europea e commissario a Trasporti Jacques Barrot. Il convegno ß stato promosso dall'ARE, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, la Regione francese Rhone-Alpes e il Comitato delle Regioni dell'Unione europea, e si ß concluso con la firma di due documenti: una dichiarazione d'intenti congiunta da parte dei ministri dei Trasporti dei Paesi interessati al Progetto prioritario n. 6 dell'Unione europea, vale a dire la linea ferroviaria ad alta velocitÖ e alta capacitÖ che, nell'ambito del Corridoio 5, parte da Lione e arriva al confine tra l'Ungheria e l'Ucraina; una dichiarazione finale dell'ARE in cui si sollecita in particolare la realizzazione delle tratte transfrontaliere del Progetto. Di fronte al "senso di debolezza degli Stati membri", dopo la bocciatura della Costituzione nei referendum in Francia e Olanda, sono le Regioni - secondo il presidente dell'ARE - a potersi assumere oggi la responsabilitÖ di far ripartire il cammino dell'Europa, soprattutto per quanto riguarda le politiche di coesione. Ma ciò sarÖ possibile solo a patto - ha avvertito Illy - che siano realizzate le grandi infrastrutture per il trasporto di merci, persone, energia e telecomunicazioni. Per quanto riguarda il Progetto prioritario n. 6, Illy ha sottolineato come la sostenibilitÖ economica e finanziaria di questa grande opera, capace di mettere in collegamento l'arco Sud dell'Europa da Ovest a Est e viceversa, potrÖ essere raggiunta solo realizzandola nella sua interezza. Il presidente della Regione e dell'ARE ha insistito sulla duplice valenza del Progetto Prioritario n. 6, sia in termini di sviluppo ma anche in termini di riduzione dell'impatto ambientale poichá la ferrovia, rispetto alla modalitÖ su gomma, "consuma" meno territorio a paritÖ di volumi trasportati, impiega meno energia ed ß più sicura. Nel suo intervento in apertura del convegno, il ministro dei Trasporti sloveno Janez Bozic ha annunciato che il Governo di Lubiana ha deciso nei giorni scorsi di stanziare 415 milioni di euro nel quadriennio 2006-2009 per l'ammodernamento del sistema ferroviario, di cui 360 per i programmi inseriti nel Corridoio 5. È la prima volta che il Governo della Repubblica di Slovenia - ha commentato Illy nella conferenza stampa finale - stanzia risorse significative del suo bilancio per le infrastrutture ferroviarie. Secondo il presidente ß comunque necessario realizzare una nuova linea ferroviaria fra Trieste e Lubiana, perchá l'attuale linea (lunga 160 chilometri per coprire un percorso di 70 in linea d'aria) non potrÖ mai, per la sua concezione arretrata, ottenere quelle caratteristiche tecniche di alta velocitÖ e alta capacitÖ richieste dal Progetto prioritario n. 6. ARC/Paolo Fragiacomo