Trieste, 20 lug - "Il settore della pesca è molto complesso ed
è controproducente muoversi in modo autonomo. Per questo da
alcuni anni in Friuli Venezia Giulia istituzioni e operatori
stanno lavorando insieme per cercare di superare con spirito
positivo le numerose difficoltà che via via si trovano ad
affrontare. Un esempio concreto di questo modus operandi è
l'istituzione del gruppo di lavoro interdirezionale che opera in
stretta collaborazione con chi quotidianamente esce in mare.
Dobbiamo proseguire su questa strada, facendo ognuno la propria
parte al meglio".
Lo ha affermato l'assessore alle Risorse agroalimentari Stefano
Zannier intervenendo al convegno "Il nuovo programma Feampa a
sostegno del settore pesca e acquacoltura in Friuli Venezia
Giulia: focus su strategie di sviluppo, gruppi di azione locale e
necessità del comparto" organizzato oggi a Trieste da Gac Fvg,
Camera di Commercio Venezia Giulia Trieste Gorizia e Aries.
"Questo sforzo comune - ha sottolineato Zannier - ha messo il
Friuli Venezia Giulia nelle condizioni di presentare livelli di
sicurezza per i consumatori tra i più elevati in Italia. Un
risultato ottenuto grazie all'azione svolta in sinergia dalle
categorie economiche, dalle aziende sanitarie e dalle diverse
istituzioni".
"Pertanto è profondamente sbagliato guardare esclusivamente al
proprio interesse particolare senza tener conto delle interazioni
esistenti - ha aggiunto l'assessore -. Una direttiva europea che
riguarda l'ambiente non può esistere se prima non c'è stato un
confronto con il mondo dell'agricoltura, della pesca,
dell'industria e del commercio".
"Allo stesso tempo non è accettabile che alcune regole siano
valide per ogni situazione. Se prendiamo in considerazione i
nostri mari, è noto che l'Alto Adriatico è diverso dal Basso
Adriatico e ha poche affinità con lo stesso Mediterraneo. Sono
contesti che presentano ecosistemi, biologie, specie ittiche e
condizioni molto diverse fra loro. Con queste premesse risulta
molto difficile - spesso impossibile - applicare sempre e ovunque
le medesime regole".
Confrontandosi con gli operatori del settore l'esponente della
Giunta ha rimarcato l'importanza di interventi sempre più
coordinati. "Risulta illogico infatti da una parte supportare un
sistema economico orientato verso metodologie di pesca più
sostenibili da un punto di vista ambientale e dall'altra imporre
livelli superiori di protezione senza fare valutazioni
approfondite. È fondamentale invece - sostiene Zannier - guardare
l'insieme, la complessità delle relazioni esistenti, senza
concentrarsi esclusivamente sulla singola circostanza".
"Se prendiamo in esame poi le analisi tecniche, quelle fatte a
terra sono già molto complicate ma in mare diventano
difficilissime da realizzare. L'eradicazione di alcune specie
marine aliene è di fatto impraticabile. Una soluzione può essere
quella di adeguarsi alla situazione. Le meduse e i granchi blu,
per esempio, possono diventare una risorsa ma dentro un quadro
normativo e linee guida che devono superare qualsiasi tipo di
ipocrisia. In caso contrario - ha concluso l'assessore - il
sistema rischia di collassare definitivamente".
ARC/RT/ma