(ACON) Trieste, 20 lug - "Stante il persistente rischio di
allagamenti ed esondazioni, è inaccettabile che siano passati
quattro anni per la sola progettazione di un intervento volto ad
aumentare la sicurezza idraulica nel bacino del Livenza". Lo
afferma in una nota il consigliere regionale Nicola Conficoni
(Pd), a margine della risposta alla sua interrogazione alla
Giunta Fedriga sul fare il punto della situazione.
"La recente alluvione in Emilia Romagna - sottolinea Conficoni -
evidenzia come la sicurezza idraulica sia una priorità. Prima di
realizzare nuovi presidi di difesa, meglio sfruttare appieno le
potenzialità di quelli esistenti. Per quanto riguarda
l'adeguamento degli scarichi di fondo degli invasi di Cà Selva,
Cà Zul e Ponte Racli lungo la Val Meduna, prendiamo atto che
nell'autunno di quest'anno finalmente arriveremo allo studio di
fattibilità, ma non va dimenticato che i fondi statali sono stati
stanziati nel 2019. Un ritardo inaccettabile che dimostra
l'inefficienza del sistema: ogni volta che si verifica
un'emergenza tutti riconosciamo l'urgenza di investire nella
prevenzione ma poi ci mettiamo quattro anni per fare un
progetto".
"Nel frattempo - continua il consigliere dem - perdiamo occasioni
importanti di finanziamento. Ora è diventato fondamentale trovare
i 50 milioni necessari ad attuare l'intervento. Anche sullo
sghiaiamento del lago di Barcis, dove lo scorso anno non è stato
eseguito alcun intervento nonostante la capacità di invaso
risulti dimezzatasi, si sono spese molte parole ma i passi avanti
fatti sono del tutto insufficienti, in particolare sul fronte
della viabilità, lo scoglio più grosso da superare per limitare i
disagi legati alla movimentazione del materiale".
"Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza si è chiesto il
finanziamento per l'ovovia a Trieste, nulla invece per favorire
le modalità di trasporto della ghiaia alternative alla gomma. Sul
fiume Meduna - conclude Conficoni - fa piacere ci sia
un'evoluzione rispetto allo scorso anno con lo stanziamento di
due milioni di euro. Peccato che, se i tempi annunciati saranno
rispettati, la manutenzione straordinaria verrà avviata solo nel
gennaio 2024, quando sappiamo che la stagione delle montane va da
ottobre fino alla primavera, quindi il prossimo autunno non
potremo contare su alcun beneficio".
ACON/COM/rcm