ILLY, NECESSARIA ALTA FORMAZIONE MANAGERIALE

Padova, 13 ott - C'ß un "lato oscuro" nel possibile recupero dell'industria turistica italiana sui mercati internazionali, che ß rappresentato dalla carenza, dalla scarsitÖ delle sue capacitÖ professionali, dall'esigenza di adeguare ai mutati contesti le risorse umane impegnate in questo settore, strategico per l'economia nazionale. E' questo il "grido d'allarme", forse il più significativo, che ß giunto dall'odierno incontro di Padova, nello storico Caffß Pedrocchi, dedicato all'analisi dello "Sviluppo economico e turismo in Italia" e promosso congiuntamente da Club Med, leader mondiale dei Villaggi Vacanza, e da Tivigest, tra i maggiori gruppi di gestione alberghiera italiana. Un richiamo giunto da tutti i relatori invitati, dal ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani (nel suo messaggio registrato ha parlato dell'esigenza di "qualitÖ, di flessibilitÖ e di imprenditorialitÖ") al presidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy, ai presidenti di Club Mediterranee, Henri Giscard d'Estaing, e di Alpitour, Daniel John Winteler. Illy infatti, nel suo intervento, ha sottolineato "la mancanza in Italia di un Centro di alta formazione manageriale in campo turistico", mentre, ad esempio, nella sola Svizzera ne sono stati creati quattro/cinque. Da qui la necessitÖ e la volontÖ del presidente della Regione, pienamente condivise oggi dal rettore dell'ateneo di Padova, Vincenzo Milanesi, di sviluppare "un'UniversitÖ del Turismo, che da due anni sto cercando di realizzare coinvolgendo, seppure con qualche resistenza, le UniversitÖ di Trieste ed Udine, il MIB School of Management di Trieste ed altre strutture formative del Friuli Venezia Giulia". Illy ha pertanto auspicato che questa nuova realtÖ manageriale possa ben presto vedere la luce, grazie magari agli sforzi congiunti di tutto il Nord Est, a servizio non solo degli operatori turistici ma anche delle Pubbliche Amministrazioni presenti sul territorio. Nel suo intervento il presidente del Friuli Venezia Giulia ha anche evidenziato - un fatto forse "non ancora sufficientemente approfondito nel nostro Paese", ha affermato - l'opportunitÖ offerta al mercato turistico italiano dall'ingresso nella Ue dei 75 milioni di nuovi consumatori che vivono nelle economie a forte crescita, al ritmo del 4-5 per cento l'anno, delle otto Nazioni neocomunitarie. Ha poi confermato il rischio, dell'Italia e di altre realtÖ europee, di "proporre un'offerta sostanzialmente indifferenziata: occorre invece valorizzare i nostri fattori di unicitÖ", che Illy ha ad esempio indicato, per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, nell'albergo diffuso, nelle malghe di alta montagna, nell'agriturismo, nonchá nel comprensorio turistico di Passo Pramollo, la cui stazione a valle sarÖ ubicata a circa un chilometro dall'autostrada ed a poche centinaia di metri dalla linea ferroviaria. ARC/Roberto Micalli