(ACON) Trieste, 11 lug - La I Commissione integrata, presieduta
da Alessandro Basso, ha approvato a maggioranza, con l'astensione
delle Opposizioni, l'articolo 7 del ddl 6 assestamento di
bilancio (in materia di lavoro, formazione, istruzione, politiche
giovanili e famiglia) e il relativo emendamento, proposto della
Giunta regionale.
Le novità inserite nella normativa sono state presentate
dall'assessore al Lavoro, Alessia Rosolen. In primis l'attuazione
del servizio unico di responsabile della protezione dei dati
personali, di formazione e assistenza tecnica al fine di
ottimizzare la corretta gestione e il trattamento dei dati,
rendere omogenei gli strumenti operativi, informare e formare gli
Uffici delle consigliere o dei consiglieri regionali di parità e
di area vasta (spesa complessiva di 30mila euro, 10mila per ogni
anno); il trasferimento agli Enti di decentramento regionale di
risorse necessarie alla gestione delle attività in capo ai
consiglieri di parità di area vasta (11.941 mila euro per ogni
ente, per una spesa di 47.764 euro per il 2023); il finanziamento
straordinario a favore delle tre Associazioni temporanee di
impresa (Ati) che realizzano le attività formative del progetto
Piano d'azione zonale per l'apprendimento (Piazza) e del
Programma garanzia occupabilità dei lavoratori (100mila euro).
Oltre a queste la Giunta regionale ha previsto la modifica della
legge regionale 18/2005, dedicata al tema dell'occupazione, con
l'inserimento della possibilità di disciplinare con i regolamenti
relativi agli incentivi regionali per assunzioni i vincoli di
durata del rapporto di lavoro incentivato e di permanenza della
sede nel territorio regionale.
Il dibattito sull'emendamento si è aperto con l'intervento di
Furio Honsell (Open) che ha ripreso il tema delle piattaforme
digitali, suggerendo di muoversi con software open source ("Si
tratta di strumenti amministrativi e non formativi: è lasciata la
libertà di agire per la miglior realizzazione dell'attività
amministrativa" ha replicato Rosolen); Diego Moretti (Pd) ha
chiesto coerenza nelle scelte relative alla normativa
sull'occupazione ("Se oggi proponete questa modifica, allora
andrebbe tolto il vincolo legato ai 5 anni di residenza per
accedere a determinati contributi, norma tutt'altro che
attrattiva"), mentre Rosaria Capozzi (M5S) ha sollevato la
questione delle borse di studio statali ("È al corrente che non
vengono erogati i soldi?") e proposto di "fare un ragionamento al
fine di prevedere una norma che anticipi i soldi alle famiglie".
ACON/MT-fc