(ACON) Trieste, 10 lug - Una manovra di assestamento da record,
talmente ricca da non avere precedenti storici, che deve
costituire un'opportunità per una programmazione a medio e lungo
termine in grado di condizionare in maniera tranquillizzante gli
assetti futuri del Friuli Venezia Giulia. Poste quantitativamente
rilevanti e forse irripetibili per tutti i comparti ma, secondo
gli esponenti delle Opposizioni, non sempre adeguate e troppo
spesso slegate da una strategia coerente.
Archiviata un'intera settimana di lavori propedeutici da parte
delle singole Commissioni consiliari, ha preso il via oggi (con
prevista conclusione entro domani) l'esame sui documenti del
bilancio estivo affidato ai componenti della I Commissione,
presieduta da Alessandro Basso (FdI) e integrata dai presidenti
delle altre Commissioni regionali (Markus Maurmair, FdI, II
Commissione; Carlo Bolzonello, Fedriga presidente, III; Edy
Morandini, Fp, in vece del leghista Alberto Budai, IV; Diego
Bernardis, Fp, V e il forzista Roberto Novelli per la VI) che, in
apertura, hanno presentato le rispettive relazioni contenenti
poste e provvedimenti principali suddivisi per direzioni,
anticipando anche gli emendamenti e le richieste espresse dai
consiglieri nel corso delle precedenti sedute.
La discussione generale è invece stata aperta da Furio Honsell
(Open Sinistra Fvg) che, rimarcando di "non voler incidere sulle
decisioni, ma di voler conoscere e sapere", ha lamentato il fatto
di "essere costretto a rovistare tra delibere, allegati, accessi
agli atti e interrogazioni per verificare l'effettiva
concretizzazione delle scelte fatte. Quest'anno la lettura del
Documento di economia e finanza regionale 2024 (Defr) risulta
infatti difficile, se si vogliono capire gli obiettivi di parole
che devono essere tradotte in azioni e tempistiche concrete,
nonché efficaci. Questo assestamento avrebbe dovuto lasciare il
segno con la potenza e le enormi risorse che reca, invece ciò non
avviene".
Massimo Moretuzzo (capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica
Fvg) ha evidenziato che "dagli 88 milioni di euro del primo
assestamento Zilli, questa volta parliamo di oltre dieci volte
tanto. È però necessario ottimizzare e mettere in sicurezza
questo periodo di vacche grasse per quando tutti questi fondi non
ci saranno più. La sanità costituisce il punto centrale e
richiede un'azione coordinata e radicale. Riguardo l'assetto e il
futuro degli Enti locali, non sono indicate prospettive per forme
di aggregazione che diano seguito alla riforma".
Il dem Roberto Cosolini, dal canto suo, ha indicato "uno
scollamento tra scelte di bilancio e Defr, strumento che guida le
scelte politiche della Regione nel destinare le risorse.
Presenteremo degli emendamenti, ma è evidente la mancanza di una
strategia. Per quanto riguarda la salute, rimane il dubbio se le
risorse stanziate siano sufficienti. È il bilancio più ricco
della storia regionale e la grande emergenza dei servizi sanitari
avrebbe richiesto qualcosa in più".
Serena Pellegrino (Alleanza Verdi Sinistra), presente ai lavori
di tutte le Commissioni, ha auspicato "intelligenza e
manifestazione di capacità. Quando c'è tanto denaro, infatti, si
rischiano errori clamorosi se si procede per piccoli step e non
si mette la creatività necessaria per una rivisitazione generale.
In questa legge, pur con un budget così importante, non trovo
questa capacità". Assai critica sul fronte ambiente, si è
rivelata categorica anche sul tema della salute, dove "è evidente
una progettualità per ridurre il più possibile l'ambito pubblico,
fino al suo strozzamento per risolvere tutto con il privato. In
questo modo, il cittadino pagherà tre volte: con le tasse, il
portafoglio e le assicurazioni".
Francesco Martines (Pd) ha ricordato che "cultura non è solo
turismo. Apprezzo che l'assessore Anzil abbia aperto alla
valorizzazione delle città Unesco, ma l'unica citata è Aquileia.
Non si parla mai delle città d'arte, ma solo di mare e montagna.
Ritengo perciò necessaria una rivisitazione di PromoTurismo Fvg,
lenta e burocratica. Le comunità volontarie, inoltre, non vanno
avanti o non funzionano: vengano incentivate oppure non
partiranno mai".
La pentastellata Rosaria Capozzi ha premesso la difficoltà "nel
commentare un testo che sarà cambiano dagli emendamenti. Mancano,
comunque, le misure per l'integrazione al reddito, dopo lo
smantellamento di quello di cittadinanza. Purtroppo, emergerà un
problema sociale sempre più rilevante e, almeno, si aumentino le
poste per il banco alimentare. Bene i 10 milioni per le liste di
attesa in sanità, ma la manovra spinge verso un privato
convenzionato a spese di un circuito pubblico depauperato".
Ancora sul fronte dem, Andrea Carli (Pd) si è spostato sul tema
dell'efficienza amministrativa: "Un miliardo di euro richiede una
visione strategica per il futuro anche in base all'ultimo
rapporto Istat. Denatalità, montagna e aree interne, transizione
ecologica, cultura e coesione sociale, insieme alle politiche
giovanili sono solo alcuni argomenti doverosi di attenzione.
Manca, inoltre, un'analisi per risolvere le situazioni di stallo
in molti Comuni, favorendo una reale condivisione dei servizi".
Il suo capogruppo Diego Moretti (Pd) ha inoltre lamentato
"un'insofferenza alle critiche e la volontà di dare le pagelle ai
consiglieri di opposizione tra chi è più o meno bravo. Emerge
anche una discrasia tra scelte di bilancio e strategie di
governo, soprattutto nei settori economico e culturale/sportivo.
Nessuna traccia, devo rilevare, della candidatura Unesco
transfrontaliera del Brda-Collio".
La Maggioranza, dal canto suo, si è espressa solo attraverso le
parole dei capigruppo Mauro Di Bert (Fp) e Antonio Calligaris
(Lega). Il primo, a fine dibattito, ha sottolineato che "alcuni
contributi mi hanno incuriosito, altri si sono dimostrati
collaborativi e altri ancora mi hanno sorpreso in quanto negativi
a prescindere. Ho notato utili spunti di riflessione, pur nella
diversità di vedute, ma leggere tutto in maniera negativa non è
certamente proficuo. Non vedo il male assoluto in un privato che
il pubblico deve governare attraverso una sinergia efficace. Sul
fronte cultura, ho apprezzato intervento di Anzil e le sue
aperture verso tutte le richieste, assumendo impegni di
fattibilità. Questo è il modo di lavorare".
Calligaris, infine, ha respinto l'accusa di "insofferenza alle
critiche e di pagelle assegnate: siamo qui a dire soltanto le
cose come stanno. Abbiamo alle nostre spalle cinque anni di
lavoro duro ed efficace del quale questa manovra costituisce il
frutto. Non è inoltre vero - ha precisato - che il cittadino si
ritroverà ad affrontare il privato con il suo portafoglio, perché
parliamo di un privato pagato direttamente dalla Regione".
1 - segue
ACON/DB-fc