(ACON) Trieste, 5 lug - Una manovra di assestamento importante,
da 1 miliardo e 79 milioni, con i quattro quinti delle risorse -
pari a 873 milioni - già allocate, e i restanti duecento milioni
ancora da destinare. È questa la portata del disegno di legge
illustrato oggi in I Commissione integrata, sotto la presidenza
di Alessandro Basso (FdI), dall'assessore regionale alle Finanze,
Barbara Zilli.
La cifra a disposizione dell'Amministrazione è frutto di tre
macro-poste: innanzitutto l'avanzo libero - pari a 912 milioni e
determinato principalmente dall'ottimo andamento delle entrare
tributarie che ammontano a 756,21 milioni - poi i 150 milioni di
entrate da compartecipazione ai tributi erariali, ai quali si
aggiungono 17 milioni, quota di avanzo destinata ad investimenti
nel 2022 in base a un accordo Stato-Regione del 2019.
Degli 873 milioni già allocati, 723,8 sono destinati agli
investimenti e i restanti 150 alla spesa corrente, nell'ambito
della quale Zilli ha voluto rimarcare i 50 milioni assegnati al
comparto della Salute, di cui fanno parte 10 milioni "destinati
specificatamente a un meccanismo di riduzione delle liste di
attesa".
Quanto agli investimenti, l'assessore ha elencato le principali
voci di spesa direzione per direzione, passando dal campo di
quella che ha chiamato "la responsabilità energetica, più che la
transizione ecologica", con progetti relativi all'idrogeno e
incentivi al fotovoltaico, alla sicurezza idrogeologica,
dall'irrobustimento del fondo di rotazione in Agricoltura (36
milioni) ai tanti interventi nel campo delle Infrastrutture,
settore che può contare su uno dei budget più consistenti, 173,4
milioni.
Zilli ha citato anche gli 11,3 milioni destinati agli
investimenti della Protezione civile, i 12 milioni assegnati a
Cultura e sport, e nell'ambito della direzione Patrimonio i quasi
137 milioni assegnati allo sviluppo di Porto Vecchio, ricordando
anche il prestito di 100 milioni alla società Autostrade Alto
Adriatico, già reso noto nei giorni scorsi.
È toccato poi agli Uffici sintetizzare il Defr (Documento
economico finanziario), che conferma un quadro economico vivace
grazie all'aumento del 3,6% del Pil nel 2022, ai dati positivi
degli investimenti fissi delle imprese, specie nel settore delle
costruzioni, e all'aumento del 9,9% delle esportazioni nel 2022
(accompagnato finora dal +2,9% del 2023). Su richiesta di Furio
Honsell (Open), è stato fornito anche il dato assoluto
dell'export, che in Fvg vale 22 miliardi di euro, con una quota
dell'11 per cento relativa alla cantieristica navale. Altro dato
in controtendenza positiva è quello dell'aumento del numero delle
imprese (+0,3%), in particolare di quelle giovanili (+0,8%).
In videocollegamento, il presidente del Consiglio delle autonomie
locali (Cal), Roberto Revelant, ha riferito che la manovra è
stata approvata all'unanimità dall'organismo, con una serie di
raccomandazioni e richieste da parte dei sindaci, in particolare
sul co-finanziamento delle opere legate al Pnrr, in modo da poter
rispettare i termini per la progettazione, fissati al 30
settembre e al 31 gennaio.
Un tema ripreso poi da Francesco Martines (Pd) nel giro di
interventi successivi all'illustrazione della manovra: "C'è il
problema - ha detto l'esponente dem - di coprire gli aumenti di
costo dei progetti, e mi chiedo a che punto sia l'interlocuzione
con lo Stato: i Comuni hanno bisogno di certezze". Ha toccato il
tema dei costi anche Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga
presidente: "Ci sono realtà locali che hanno ricevuto un
finanziamento regionale ma non riusciranno a partire con le gare
di appalto in quanto il quadro economico è lievitato: sarebbe
utile riuscire ad anticipare questo aumento di costi, per evitare
una continua rincorsa". Un tema sul quale Zilli ha promesso un
approfondimento. L'assessore ha anche annunciato che si sta
studiando il modo di trasformare il Fondo di anticipazione per
opere indifferibili, che attualmente garantisce ai Comuni risorse
per il 10% del costo in caso di aumento dei prezzi delle materie
prime, in un contributo vero e proprio, "per evitare che gli enti
locali debbano poi restituire le somme anticipate".
Andrea Carli (Pd) ha definito "importante" la manovra,
augurandosi "che i restanti 200 milioni da allocare servano a
risolvere questioni strutturali", mentre Rosaria Capozzi (M5S) ha
fatto riferimento alla possibile riduzione dell'Irpef e al tema
dell'acciaieria di San Giorgio, domande giudicate troppo "di
merito" da Zilli, che le ha consigliato di rivolgersi agli
assessori di riferimento nel corso dell'esame del ddl in altre
Commissioni.
Il già citato Honsell, che ha invitato a "evitare euforie sul
Defr", ha voluto conoscere la quota-parte dell'inflazione
nell'aumento delle entrate tributarie, ottenendo dagli uffici
un'indicazione generale di livello nazionale, con una percentuale
del 12,3% nell'incremento Iva scambi interni relativa al 2021.
Diego Bernardis (Fp) ha invece chiesto di approfondire il budget
destinato al fondo di rotazione in agricoltura. Massimo
Moretuzzo, capogruppo del Patto-Civica - che si è detto "curioso
di capire se i 200 milioni ancora da assegnare saranno resi noti
già nelle Commissioni dei prossimi giorni" - ha invece
sollecitato nuovi accordi con lo Stato nel campo della sanità
pubblica.
ACON/FA-fc