SALUTE. OK MOZIONE MENSA/BUONI PASTO ADDETTI E DIRIGENTI TURNISTI SSR

(ACON) Trieste, 4 lug - Avviare un procedimento per garantire il diritto a usufruire della mensa o del buono pasto sostitutivo a tutti i dipendenti e alla dirigenza medica del Servizio sanitario regionale che lavorano a turni. L'obiettivo è quello di parificare ai colleghi anche i lavoratori che, operando tra le 18 e le 7 o nel fine settimana, non si vedono riconosciuto tale diritto. Questo lo scopo principale della mozione, approvata a maggioranza dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia presieduto da Mauro Bordin, incentrata sulla necessità di un riordino della situazione in merito all'accessibilità alla mensa o al buono pasto sostitutivo per i dipendenti del comparto delle professioni sanitarie e della dirigenza medica impegnati nei lavori a turni. Via libera da parte dell'Aula, nonostante la contrarietà delle Opposizioni su parte dei contenuti, all'istanza presentata da cinque componenti del Gruppo consiliare di Fratelli d'Italia con, oltre al primo firmatario Stefano Balloch, il capogruppo Claudio Giacomelli, Igor Treleani, Alessandro Basso e Markus Maurmair. Un documento votato alla fine in una versione emendata su esplicita richiesta dell'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, che aveva auspicato la sostituzione dei due commi finali del dispositivo con una frase che, rispetto il testo originario, apre un orizzonte destinato a impegnare l'Esecutivo "ad approfondire i termini del tema posto, esaminando tutti gli aspetti conseguenti". In sostanza, a quantificare attraverso le manovre finanziarie a venire l'ammontare dell'eventuale finanziamento aggiuntivo necessario all'operazione di adeguamento per individuare le risorse necessarie. In sede di illustrazione preliminare, Balloch aveva rimarcato la necessità di supportare le legittime esigenze dei lavoratori che prestano attività lavorativa per più di sei ore e in orari notturni "proprio in un momento caratterizzato da una pericolosa fuga dal Pubblico del personale sanitario. Il mancato riconoscimento di mezzi, invece riconosciuti nel Privato, contribuisce ad aggravare un clima già complicato". "Un diritto - ha aggiunto, dopo aver fatto riferimento a una recente ricerca coordinata dal dipartimento di Psicologia dell'Università Sapienza di Roma, che ha studiato per la prima volta in Italia gli effetti sul personale infermieristico del lavoro a turni sulla base della rotazione oraria o antioraria - è tale solo se riconosciuto a tutti, altrimenti diventa un privilegio. Diventa allora necessario puntare al miglioramento della qualità del lavoro di lavoratori sottoposti da anni a una situazione di continua emergenza". Pur pienamente d'accordo sulla necessità di sensibilizzare riguardo la cosiddetta sindrome dei turnisti, al fine di introdurre contromisure basate su solide evidenze empiriche, la consigliera Serena Pellegrino (Alleanza Verdi Sinistra) ha tuttavia definito "necessario cercare nelle pieghe della buona volontà la possibile fregatura: l'importante volume di denaro necessario, infatti, non può essere trovato senza determinare un risultato negativo degli enti del Ssr. Ovvero, sottraendolo da altri capitoli di spesa. Vuol dire che le risorse non ci sono e che, per soddisfare i lavoratori, dobbiamo rinunciare a qualche altro servizio sanitario". Perciò, caldeggiando l'ipotesi "di un unico regolamento, valido per tutte le Aziende sanitarie del Fvg, per evitare figli e figliastri, turnisti e non turnisti", Pellegrino ha proposto a sua volta un emendamento (non accolto da Balloch, ma in parte comunque compreso nelle variazioni ottenute da Riccardi) per apportare alcune modifiche al testo e "cercare - ha concluso l'esponente di Avs - nuove risorse senza sottrarne altre ai capitoli di spesa". ACON/DB-fc