(ARC) Torviscosa, 24 nov. - Piena condivisione da parte della Amministrazione regionale per l'impostazione tecnologica della Centrale Elettrica Edison di Torviscosa che sarà alimentata con gas naturale adottando il ciclo combinato, in grado di minimizzare l'impatto ambientale.
Lo ha affermato il Presidente della Regione Riccardo Illy, intervenendo alla cerimonia per la posa della prima pietra della nuova centrale, alla presenza del Ministro per le attività produttive Antonio Marzano.
L'entrata in funzione della Centrale metterà a disposizione del Friuli-Venezia Giulia, e dell'intero Paese, una maggiore quantità di energia (+ 380 mila Megawatt a partire dal dicembre 2005 e altrettanti dal marzo 2006, oltre ad una serie di vantaggi economici per il Comune e gli abitanti) garantendo un prezzo adeguato alle esigenze di mercato grazie anche all'elevato rendimento dell'impianto (+56 per cento).
"Una tecnologia dunque che garantisce una migliore sostenibilità ambientale nella produzione di energia elettrica da fonti fossili", ha detto il Presidente, dichiarandosi un po' sorpreso della polemica innescata nelle ultime settimane da alcune Associazioni Ambientaliste anche perché proprio il mondo ambientalista, in precedenza, si era espresso favorevolmente nei confronti di questa fonte energetica abbinata al ciclo combinato.
L'entrata in funzione della Centrale ridurrà il deficit energetico del Friuli-Venezia Giulia (solo il 5 percento) portando la nostra regione verso l'equilibrio.
Il nuovo impianto inoltre favorirà la completa riconversione dell'industria chimica di Torviscosa da chimica di base a chimica fine, aumentando la capacità del sito di attrarre altri stabilimenti industriali.
Per Illy , però, è di assoluto rilievo il fatto che, oltre all'impostazione tecnologica scelta, l'intera procedura si sia svolta in piena intesa con le Amministrazioni pubbliche a tutti i livelli (Comune, Provincia, Regione, Stato).
"Il mio auspicio - ha affermato il Presidente - è che anche le future costruzioni o riconversioni di centrali seguano questa strada anche se purtroppo - si è rammaricato Illy - ciò che si sta profilando con la Centrale di Monfalcone non risponde a nessuna delle due condizioni".
Non si tratta solo di scegliere fonti rinnovabili, ma occorre anche sviluppare la ricerca scientifica e tecnologica avvalendosi delle molte istituzioni presenti in Friuli-Venezia Giulia, che in questo campo impiegano più di seimila persone: una risorsa, secondo Illy, per guardare avanti alla sperimentazione dell'utilizzo dell'idrogeno e alla pianificazione della produzione di energia elettrica secondo metodologie diverse che in futuro faranno probabilmente propendere per un gran numero di piccole centrali.
"Nel piano energetico regionale che contiamo di approvare nella prima metà dell'anno prossimo - ha concluso Illy - oltre a questi aspetti considereremo anche il fattore importazione tenendo conto della vicinanza di Austria e Slovenia che producono energia in esubero".
Era presente per la Regione anche l'Assessore Augusto Antonucci.