Trieste, 10 ott - Un triennio all'insegna di musica e cooperazione culturale che ha inserito il Festival internazionale "Nei suoni del luoghi", organizzato dall'Associazione Progetto musica di Monfalcone, tra quel ristretto numero di rassegne senza confini, capaci di cementare relazioni ad ogni livello.
Un bilancio di successo al punto che l'assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Roberto Antonaz, afferma che "se l'Unione europea fosse stata impostata maggiormente sui legami culturali, si sarebbe garantita un percorso molto più rapido ed efficace rispetto a quello attuale".
"Nei suoni dei luoghi", comunque, secondo Antonaz ha contribuito ad identificare e promuovere la cultura europea del futuro, basata su legami vincenti in quantità e qualità come, ad esempio, verificato direttamente a Tirana, in Albania.
Confermato, quindi, l'interesse particolare che la Regione, dopo aver finanziato le ultime tre edizioni con 1.690.000 euro, riserverà al Festival anche in futuro, compatibilmente con le esigenze di un bilancio contraddistinto da sempre minori trasferimenti dallo Stato.
Nel corso della conferenza stampa di chiusura della manifestazione, il coordinatore generale, Massimo Gabellone, ha parlato di messaggio innovativo grazie alla musica rappresentata ovunque, anche nei posti solitamente dimenticati.
Limitatamente all'edizione appena conclusa, l'ottava assoluta, si sono svolti 80 concerti interpretati da oltre 500 musicisti provenienti da 12 Paesi e che, complessivamente, hanno richiamato quasi 20mila spettatori. Quattordici, invece, le Nazioni coinvolte nel Festival, sei di queste protagoniste anche di progetti di cooperazione istituzionale.
Tra gli enti regionali coinvolti, anche la Provincia di Gorizia, in qualità di promotore, e la Fondazione Cassa di Risparmio del capoluogo isontino, oltre ad una serie di Comuni identificati nella capofila Medea.
ARC/FC