FERRIERA, VENERDI' VERTICE IN REGIONE

Trieste, 08 ott - Su richiesta delle organizzazioni sindacali, la Regione ha convocato per venerdå prossimo 10 ottobre nella sede di via Carducci, a Trieste (ore 8.00) un incontro tra tutti i soggetti - sia istituzionali che privati - che, a livello locale, sono interessati alla vicenda della Ferriera di Servola. Intorno allo stesso tavolo si troveranno dunque, accanto all'assessore regionale all'Industria, Enrico Bertossi, i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL, UGL, CONFSAL, l'ingegner Giovanni Gambardella, consulente tecnico della stessa Regione, nonchá i rappresentati della Lucchini, di Comune, Provincia, AutoritÖ portuale, Ezit, Camera di Commercio, Assindustria, Acegas. All'incontro parteciperÖ per la prima volta anche Sviluppo Italia, l'agenzia nazionale per lo sviluppo d'impresa il cui amministratore delegato, Massimo Caputi, proprio ieri ß stato ricevuto dal presidente Illy e dall'assessore Bertossi, ed ha manifestato la disponibilitÖ ad intervenire anche a favore della Ferriera. L'obiettivo dell'incontro di venerdå ß l'avvio di un tavolo di confronto costruttivo sul futuro della Ferriera, superando i contenuti del protocollo d'intesa sulla riconversione dello stabilimento siderurgico, a suo tempo sottoscritto da quasi tutte le parti interessate ma mai accolto dai sindacati, che ne hanno sempre denunciato l'assoluta insufficienza. Nel frattempo proprio oggi il punto sulla questione Ferriera ß stato fatto, sempre in Regione, in un incontro con l'assessore Bertossi e l'ing. Gambardella, chiesto da GCIL, CISL e UIL, e tenuto a poche ore dalla notizia che la Lucchini ha presentato al tribunale del riesame ricorso contro il sequestro dello stabilimento. Vi ß quindi un certo margine di tempo - ß stato notato - per avviare le iniziative necessarie a trovare un equilibrio tra tutti i diversi aspetti della vicenda (economici, sociali ed ambientali) in modo da scongiurare il blocco immediato della produzione e avviare una fase di riconversione da completare, come giÖ previsto in una sorta di patto con la cittÖ, entro il 2009. In pratica, per concretizzare l'accordo volontario tra la Lucchini e il Ministero dell'ambiente per una chiusura a tappe, come suggerito dal presidente Illy, saranno necessari seri interventi di riduzione delle emissioni inquinanti. In questo contesto nell'incontro odierno ß stata anche ravvisata l'opportunitÖ che la proprietÖ avvii un confronto diretto con la Procura della Repubblica di Trieste, teso a manifestare disponibilitÖ rispetto alle istanze della Magistratura. Per quanto riguarda, poi, le possibili alternative allo stabilimento siderurgico, non sono mancate delle perplessitÖ sull'ipotesi di una centrale a turbogas, o peggio ancora a carbone, il cui impatto ambientale non sarebbe comunque da sottovalutare. Parallelamente ß stato evidenziato come al momento non vi sia alcun elemento che faccia pensare che si possa effettivamente realizzare il previsto Distripark, il quale al contrario era stato annunciato come un'iniziativa risolutiva. ARC/PPD