Udine, 06 dic - "I dati del primo semestre del 2008 rivelano che le imprese del Friuli Venezia Giulia, rispetto allo stesso periodo del 2007, hanno esportato il 10,2 per cento in più. Sono risultati che si riferiscono a prima dell'avvio della crisi, ma sono comunque un segnale importante che dimostra che qui il sistema è basato sull'economia reale". Lo ha affermato il presidente della Regione, Renzo Tondo, raccogliendo l'invito ad un consapevole ottimismo sul futuro dell'economia del Friuli Venezia Giulia rivolto dal presidente dell'Associazione piccole e medie imprese, Massimo Paniccia, al termine del suo intervento in occasione dell'assemblea generale dell'Api, svoltasi a Udine alla presenza dell'economista Edward N. Luttwak. "Condivido - ha affermato il presidente della Regione - l'invito a valutare con la massima attenzione il lavoro di chi sta operando in virtù dei prodotti creati, della quantità di risorse messe in circolazione, degli investimenti fatti, ma attendo anche dalle categorie produttive precise indicazioni in merito al processo di sburocratizzazione che - ha rilevato Tondo - nella prima fase che ho voluto avviare non ha trovato un grosso coinvolgimento. Forse non eravamo ancora preparati ad affrontare nei termini la questione, ma ora sono convinto che ripartiremo insieme raccogliendo le giuste indicazioni per alleggerire la legislazione regionale". Il presidente della Regione ha inoltre raccolto l'invito di Massimo Paniccia ad "avere il coraggio di cambiare questa regione" e a rivedere il profilo della finanziaria regionale Friulia. Secondo Paniccia, Friulia "dovrebbe analizzare e potenziare aggregazioni per comparti omogenei, filiere e distretti per logiche industriali e proporre un nuovo contenitore che metta insieme gli imprenditori, apportando oltre alla gestione della finanza anche dei temporary manager che accompagnino la fase di sviluppo dell'aggregazione". Obiettivo finale, la costituzione di 500 medie e grandi imprese "che con il loro indotto - ha affermato il presidente Api - costituirebbero l'ossatura portante della nostra struttura industriale". "Io credo che il cambiamento - ha risposto Tondo - sia in questo caso tornare al passato e ad alcuni valori. Ritornare ad una Friulia che fa il suo mestiere di ammortizzatore di situazioni di crisi, ad un'economia vera che non abbandoni il manifatturiero, ad un'impresa che rischia". Nell'oggettiva situazione di crisi, in attesa di segnali di ripresa per i quali Tondo si è detto "estremamente fiducioso", il presidente ha poi ricordato le misure attuate dall'Amministrazione regionale per contenere l'emergenza. "Abbiamo anzitutto cercato di assicurare il credito, istituendo un fondo di garanzia attraverso il Frie di 10 milioni di euro. Poi - ha proseguito Tondo - abbiamo chiesto a Friulia di ritornare alla mission originaria, istituendo un fondo che garantisca le imprese per 15 milioni di euro. Stiamo utilizzando anche la legge di bilancio per sostenere il sistema economico: abbiamo proposto in finanziaria una riduzione dell'Irap per le piccole e medie imprese e siamo riusciti in un momento difficile per tutti a mantenere inalterati i capitoli di spesa per i settori produttivi. Contiamo di contenere l'aumento della spesa sanitaria al 4 per cento per il prossimo anno, quando le altre regioni si attestano al 6, 8 per cento in più. Abbiamo aumentato i finanziamenti per la ricerca, innovazione e lavoro nella consapevolezza che forse nella prossima primavera dovremmo mettere risorse importanti nel settore della riconversione dei disoccupati e per gli ammortizzatori sociali, soprattutto a favore dei dipendenti delle piccole e medie imprese". Proseguendo il suo intervento in occasione dell'assemblea generale dell'Api, alla quale erano presenti anche il vicepresidente Luca Ciriani e l'assessore alle Finanze, Sandra Savino, il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha poi confermato le linee strategiche dell'Amministrazione, riconducibili all'innovazione, all'internazionalizzazione e alle infrastrutture. In merito all'innovazione, Tondo ha ricordato che "nel momento di ideazione della legge sull'innovazione, al tempo del mio precedente mandato, pensavo proprio al sostegno alle imprese, piccole e anche sconosciute, che ogni giorno da qualche parte della regione o del mondo producono idee, ricerca. Pensavo a questo, non ad un evento mediatico. Per questo - ha aggiunto - non mi interessa entrare nel merito della polemica sulla fiera Innovaction e sulle risorse da dividere da Trieste e Udine perché credo che il problema sia non tanto dove si fa una fiera ma quello di cercare le piccole imprese che producono ricchezza, innovazione e ricerca e sostenerle. E' questa la sfida, non certo quella di organizzare un bel convegno o una bella fiera". Tondo ha poi ricordato l'impegno allo sviluppo per l'internazionalizzazione "nel convincimento - ha puntualizzato - che gli strumenti pubblici contribuiscono al massimo al 10 per cento del prodotto che le aziende producono all'estero. Ciò che deve fare la politica non è indicare la strada, ma sostenere quella già aperta e percorsa dagli imprenditori all'estero". Tondo a tal proposito ha ricordato l'intervento portato a buon fine in questi giorni per sostenere una azienda regionale che ha vinto un grosso appalto negli Emirati Arabi. "L'abbiamo aiutata a ottenere le garanzie dell'Ice e dal Ministero per ottenere l'appalto, ma questo è tutto: il compito della politica è assistere, non aprire le vie all'internazionalizzazione". In merito alle infrastrutture, altro settore strategico, Tondo ha richiamato il progetto per la Sequals-Gemona, da avviare per il prossimo anno con finanza di progetto, e i risultati per la terza corsia che nell' "ultimo tratto, il collegamento tra Villesse e Gorizia, entra già nella fase degli espropri a soli due mesi dal commissariamento", ha ricordato Tondo. In materia energetica, deciso sì della Regione al rigassificatore di Trieste e alla realizzazione degli elettrodotti. "Faremo in modo che gli elettrodotti che portano energia dall'Austria e dalla Slovenia vengano realizzati. Sappiamo - ha commentato Tondo - che ci sono legittime contrarietà di parte delle comunità, ma non ci possiamo fermare davanti all'interesse generale". Infine, la sobrietà dei costi della politica. "Abbiamo ridotto l'assetto burocratico della Regione - ha elencato Tondo - diminuito da sei a due le figure apicali a fianco del Presidente, ridotto le direzioni regionali, eliminato figure non produttive come il difensore civico e il tutore dei minori: tutte risorse che rientrano al sistema e alla collettività", ha concluso Tondo. ARC/EP