Udine, 03 dic - Oltre il 90 per cento delle risorse impiegate con un investimento di 670 milioni di euro, 2000 posti di lavoro creati e 2262 progetti avviati, di cui 1400 in area montana (e 700 in fascia C altamente disagiata), 1500 imprese coinvolte e 338 opere pubbliche finanziate per una spesa ammissibile di 230 milioni di euro.
E' questo il bilancio più che lusinghiero delle iniziative attuate in Friuli Venezia Giulia grazie all'Obiettivo 2 nel periodo di programmazione 2000-2006, che "hanno permesso - ha affermato il vice direttore Relazioni internazionali e comunitarie della Regione, Giuseppe Napoli - coinvolgendo pubblico e privato di imprimere una significativa accelerazione alla crescita delle aree più svantaggiate del territorio regionale, come la montagna, consolidando l'occupazione, favorendo la riconversione e l'innovazione produttiva, promuovendo una maggiore integrazione con le aree più dinamiche".
All'evento di chiusura del Docup Obiettivo 2, al quale interverrà nel pomeriggio di oggi il presidente della Regione, Renzo Tondo, hanno partecipato nella sessione della mattina, moderata da Francesco Forte per l'Autorità di gestione, rappresentati della Commissione europea e del ministero dello Sviluppo economico.
Secondo Stefano Zilli, che per la Commissione Europea ha seguito le pratiche dell'Obiettivo 2, "il Friuli Venezia Giulia è stata una regione pioniera, che ha dedicato un intero asse del programma allo sviluppo di progetti in area montana anticipando così i criteri che informeranno la programmazione post-Lisbona in cui il riferimento al territorio risulterà più marcato".
Tra i comparti che secondo Zilli maggiormente fruiranno del beneficio di questi anni di progettualità appena conclusi c'è di certo il turismo, "che nel 2000-2006 è stato elemento caratterizzante".
In merito alla nuova fase 2007-2013, dedicata alla "Competitività regionale e occupazione" e che dovrà mettere a disposizione risorse per oltre 303 milioni di euro (altri 70 milioni verranno garantiti dalla Regione per eventuali overbooking progettuali), Napoli ha indicato "nella ricerca, nel trasferimento tecnologico e nella sostenibilità ambientale" i principali obiettivi su cui concentrare lo sforzo progettuale, auspicando una "forte lobby tra economia, politica e burocrazia dinamica per sfruttare al meglio le opportunità concesse al territorio dal nuovo Obiettivo".
L'esperienza dimostrata dal Friuli Venezia Giulia nella mediazione tra la domanda e l'offerta di ricerca, un'esperienza sottolineata nell'intervento della rappresentante del ministero Sviluppo Economico, Giuseppina Caldarola, che dal 1994 segue la regione, sarà a questo proposito preziosa.
"Il Friuli Venezia Giulia è tra le uniche regioni, se non l'unica, ad aver dimostrato di saper focalizzare questa capacità di mediazione, di animazione e di guida per il trasferimento tecnologico - ha affermato Caldarola - e si tratta di una capacità che non si improvvisa ma che ho avuto modo di constatare e seguire da anni".
ARC/EP