Gorizia, 28 set - "Il nuovo regolamento dell'Unione europea
sui Gruppi di cooperazione transfrontaliera (GECT) non solo
renderÖ possibile e faciliterÖ una più forte collaborazione
regionale, ma aiuterÖ proprio in questo modo a superare le
difficoltÖ che la stessa Unione e gli Stati membri stanno
incontrando nel processo di integrazione e di ulteriore
allargamento dell'Europa, dopo la bocciatura della Costituzione
nei referendum in Francia e Olanda".
Lo ha detto il presidente dell'Assemblea delle Regioni d'Europa
(ARE) e presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy,
intervenendo oggi nella sala del Consiglio provinciale di Gorizia
al seminario sul tema "Improving Regional Co-operation in the
Wider Europe: Helping Regions to Help Themselves", promosso dal
Comitato Affari istituzionali dell'ARE.
Al seminario, che si concluderÖ domani, partecipano esponenti
politici e funzionari di numerose Regioni europee, assieme a
docenti universitari e studiosi di diritto internazionale. Le
relazioni introduttive sono state svolte da Peter Straub,
presidente del Parlamento del Baden Wurttemberg (Germania) e
presidente del Comitato Affari istituzionali dell'ARE, e
dall'assessore regionale per le Relazioni internazionali Franco
Iacop.
Illy ha ricordato il percorso che, in questi ultimi anni, ha
portato all'approvazione del nuovo regolamento, a partire proprio
dalle difficoltÖ incontrate nel progetto di Euroregione promosso
dal Friuli Venezia Giulia assieme al Veneto, alla Carinzia, alla
Slovenia e alle due Regioni dell'Istria croata. Nel 2003, quando
Illy venne eletto presidente della Regione, sulla cooperazione
transfrontaliera esisteva solo la Convenzione di Madrid approvata
dal Consiglio d'Europa ma nessuna specifica norma dell'Unione.
È quindi iniziata, ha ricordato Illy, una lunga azione di
pressione sulle istituzioni e sui massimi rappresentanti politici
dell'Unione europea, a cominciare dall'ex commissario per gli
Affari regionali Michel Barnier, per poi coinvolgere l'ex
presidente della Commissione Romano Prodi e l'attuale presidente
Juan Manuel Barroso. Di particolare importanza sono stati i
contatti, all'inizio di quest'anno, con il cancelliere
dell'Austria Wolfgang Schuessel, in occasione del semestre
austriaco di presidenza dell'Unione.
Il nuovo regolamento, secondo Illy, ß uno strumento di grande
importanza: i GECT sono stati infatti concepiti come soggetti
dotati di personalitÖ giuridica, organismi dei quali possono
entrare a far parte non solo Regioni, ma anche interi Stati
membri ed Enti locali, anche di Paesi non appartenenti ancora
all'Unione europea. Ciò renderÖ appunto possibile la costituzione
dell'Euroregione coså come progettata dal Friuli Venezia Giulia,
con l'ingresso della Slovenia e delle due Regioni della Croazia,
Paese che non ha ancora completato il processo di adesione
all'UE. Ai GECT potrÖ inoltre essere affidata l'attuazione di
programmi cofinanziati dall'Unione.
Anche il presidente del Parlamento del Baden Wurttemberg Peter
Straub ha sottolineato come il nuovo regolamento sui GECT potrÖ
rilanciare "un'idea tangibile" dell'Europa, proprio attraverso il
rafforzamento della collaborazione regionale e quindi un più
diretto coinvolgimento dei cittadini e della societÖ civile.
ARC/PF