Pordenone, 06 ott - Creazione di un tavolo di concertazione
tecnica permanente fra Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Comuni
interessati per coordinare e pianificare gli interventi; in
attesa delle grandi opere lavorare sulla prevenzione mettendo in
sicurezza il territorio; varare un piano per l'emergenza che veda
le due Regioni lavorare assieme; premere sul Governo nazionale
perchá affidi alle due Regioni la piena competenza sui fiumi;
creare il necessario consenso alle grandi opere con un nuovo
patto tra i territori che pagano un tributo per la loro
disponibilitÖ a ospitarle e quelli che ne ricevono i benefici.
Sono queste le risultanze dell'incontro svoltosi oggi nella
sede della Regione a Pordenone tra il vicepresidente della Giunta
regionale e assessore all'Ambiente e alla Protezione Civile del
Friuli-Venezia Giulia, Gianfranco Moretton, l'assessore ai Lavori
Pubblici della Regione Veneto, Massimo Giorgetti, e i sindaci dei
Comuni interessati al bacino del Livenza, che avevano richiesto
l'incontro congiunto: Pordenone, Pasiano e Prata in area
friulana; Gorgo al Monticano, Mansuß, Meduna di Livenza, Motta di
Livenza e Portobuffolß in area veneta.
E proprio dai sindaci sono state manifestate le preoccupazioni
per uno stato di cose che vede il territorio della "bassa"
soffrire a ogni pioggia un po' più insistente, alla luce anche
dell'alluvione del novembre 2002. Quindi la richiesta di
coordinamento, di competenze certe, di finanziamenti adeguati, di
una pianificazione che riguardi l'intero bacino da monte a valle,
di interventi collegati tra loro: quindi bene Ravedis, ma ora
bisogna pensare allo sbarramento di Colle (in Friuli), senza il
quale sarebbe inutile anche il progetto di laminazione di PrÖ dei
Gai (in Veneto).
Da parte dei due assessori, quindi, ß stata manifestata la
massima disponibilitÖ a creare il tavolo tecnico e a lavorare con
il necessario coordinamento, mentre entrambe le Amministrazioni
regionali sono impegnate a livello governativo per risolvere il
problema delle competenze non ancora passare "in toto" alle
Regioni.
Per Giorgetti, in particolare, va ricercato "il consenso sulle
opere con un progetto politico che coinvolga i vari territori
interessati"; massimo impegno, inoltre, per mandare avanti i
lavori della commissione per il progetto di PrÖ dei Gai
coinvolgendo le Amministrazioni comunali interessate e "facendo
in modo che da quell'opera derivi al territorio un'opportunitÖ di
sviluppo e non solo un vincolo".
Il vicepresidente Moretton ha posto l'accento sul piano per le
emergenze e sulla prevenzione, sottolineando poi come la "Giunta
regionale stia per approvare una delibera che stanzia 20 milioni
di euro a favore dei Comuni del Pordenonese colpiti
dall'alluvione del 2002 per opere che mettano in sicurezza gli
abitati".
Sulle grandi opere in programma, l'assessore ha affermato che
se per "Ravedis si può dire che giÖ svolge la sua funzione di
laminazione delle piene, mancando alla diga solo delle opere
accessorie, per lo sbarramento di Colle, pur ritenuto necessario
anche dal ministro delle Infrastrutture, non ß al momento
ipotizzabile il finanziamento".
Altri punti toccati nell'incontro sono stati il PAI (Piano per
l'assetto idrogeologico del territorio) rispetto al quale sono in
corso i confronti fra AutoritÖ di Bacino, Regioni e Comuni; la
necessitÖ non solo di reperire risorse per le opere, ma poi di
spenderle con rapiditÖ per evitare che i ritardi aumentino i
costi. Per questo Moretton ha proposto l'utilizzo delle norme
riguardanti la Protezione Civile e quelle ministeriali emanate
per l'alluvione del 2002, che consentono di utilizzare procedure
in deroga, appaltando coså velocemente le opere.
ARC/Nico Nanni