RICORDO ALLUVIONE ALTO FRIULI IN CONSIGLIO REGIONALE

(ACON) Trieste, 30 set - RC - E' passato un mese dall'alluvione di quel terribile 29 agosto che ha sconvolto la Val Canale e il Canal del Ferro, portando lutti, distruzioni e sconforto tra la popolazione e sollevando pesanti interrogativi sulle prospettive della nostra montagna, da sempre alle prese con i gravi problemi del territorio e con quelli di una difficile crescita. A riprendere la seduta d'Aula, interrotta per ascoltare le richieste dei lavoratori della Ferriera di Servola, ß stato il presidente dell'Assemblea, Alessandro Tesini, con una memoria per l'alluvione che esattamente un mese fa ha devastato l'Alto Friuli. Abbiamo ancora davanti agli occhi le immagini del disastroso evento - ha aggiunto. Il ricordo di Tesini ß andato in particolare alle due vittime, Bruno Urli e Gertrude Schnabl, il prezzo più pesante della catastrofe, come aveva giÖ dichiarato - ha precisato - il giorno stesso sui luoghi del disastro il presidente della Regione, Illy. A loro, ß stato rivolto un pensiero di umana pietÖ e di fraterna considerazione nonchá cordoglio alle famiglie e all'intera comunitÖ. E' noto l'impegno che ß stato messo e si sta mettendo nella difesa del suolo; episodi come quello della recente alluvione ci ammoniscono però che tanto, forse il più, ancora resta da fare per assicurare condizioni di maggiore sicurezza al territorio e alle popolazioni, tra cui predisporre finalmente il piano energetico, la disciplina sulle acque, quella sullo smaltimento dei rifiuti. Tesini non ha mancato di apprezzare l'imponente sforzo che la Protezione civile ha sostenuto nei giorni immediatamente successivi all'alluvione, per portare i primi soccorsi alla popolazione e per gli interventi di emergenza e di ripristino della vita civile. Il Governo - ha aggiunto - si ß mosso con tempestivitÖ, ha decretato lo stato di calamitÖ naturale e nominato il Commissario straordinario, ha stanziato un primo consistente contributo per l'emergenza e la ripresa delle zone colpite. Ora ci attende il compito più gravoso. Terminata la fase di più immediata emergenza, bisogna affrontare quella, certamente più lunga e faticosa, volta a restituire la piena normalitÖ. Il presidente ha sottolineato la forte volontÖ di riscatto scorta, anche personalmente, tra gli alluvionati, volontÖ che deve essere supportata sino in fondo. La Giunta regionale, anche nei contatti con il Governo e le rappresentanze parlamentari, sta giÖ facendo la sua parte mentre la settimana successiva l'alluvione il Consiglio ha riunito, per un primo esame della situazione, la IV Commissione. Quando si passerÖ alle politiche dello sviluppo - come ai tempi del terremoto del '76 - il Consiglio saprÖ essere all'altezza della situazione. Alla montagna - ha concluso - va dato non solo il ripristino della situazione, ma anche nuove condizioni di sviluppo, con il pieno coinvolgimento degli amministratori locali.