Monfalcone, 15 mar - La Regione è impegnata a fronteggiare i
disturbi del comportamento alimentare, sempre più diffusi, e a
farlo con strumenti e intensità crescenti, tenendo ben presente
che l'intervento non può essere solo medico e neuropsichiatrico
perché i nostri ragazzi alle prese con bulimia o anoressia stanno
lanciando un grido di aiuto e di richiesta di amore che pone una
domanda più complessa alle famiglie e alla società.
È quanto ha affermato l'assessore regionale ai Servizi
informativi in occasione della presentazione dei nuovi spazi per
il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare (Dca)
all'auditorium dell'ospedale di Monfalcone, nella ricorrenza
della Giornata del fiocchetto lilla.
Nell'area del San Polo, dotata ora di tre ambulatori, sono
trattati attualmente 200 pazienti tra ragazzi e adulti. Come è
stato rilevato dai responsabili di Asugi, i fenomeni patologici
hanno subito un forte incremento nel periodo del Covid con una
crescita stimata del 30 per cento delle prese in carico, che si
traducono in una prima fase in una visita una volta alla
settimana, per raddoppiare quindi e trasformarsi in caso di
necessità di un trattamento quotidiano. In Italia sono 3 milioni
gli adolescenti che soffrono di disturbi del comportamento
alimentare. Attiva a supporto dei pazienti è in Friuli Venezia
Giulia l'associazione Fenice, che opera nelle scuole e in ausilio
alle famiglie e che ha contribuito a promuovere l'evento odierno
a Monfalcone.
Secondo l'assessore ai Servizi informativi, nel tracciare gli
elementi multifattoriali dei Dca bisogna avere il coraggio di
riconoscere anche che i social, quando propongono modelli di
comportamenti irrealistici e insostenibili, sono un grandissimo
nemico degli adolescenti più fragili. In particolare per le
ragazze la ricerca della bellezza, anziché un percorso verso la
consapevolezza e la realizzazione di sé stesse, diventa la
comparazione frustrante con modelli inarrivabili. Ecco perché, a
giudizio del rappresentante della Giunta, accanto a un'azione di
salute imperniata su competenze trasversali, è indispensabile una
mobilitazione culturale e affettiva che investe famiglia, scuola
e società. Chi soffre di Dca, infatti, come è stato rilevato
all'auditorium del San Polo, tende non soltanto a soffrire di
problemi di ansia e di depressione, ma anche a isolarsi dalla
società.
Per il contrasto ai Dca Asugi ha attive equipe funzionali
composte da psicologi, dietisti, educatori professionali,
terapisti della riabilitazione psichiatrica, infermieri e
psichiatri e neuropsichiatri. La collaborazione con l'Irccs Burlo
Garofolo di Trieste è sistematica - è stato detto - ed è
necessaria anche per l'abbassarsi dell'età media delle affezioni
di bulimia e anoressia già a ridosso dei dodici anni. La sfida
successiva, è stato ricordato al San Polo, potrà essere data
dall'attivazione in Friuli Venezia Giulia di strutture di livello
residenziale in grado di fronteggiare i casi più gravi.
ARC/PPH/al